La riforma forense e’ legge

Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la nuova disciplina dell’ordinamento. Le nuove disposizioni in vigore dal 2 febbraio E’ arrivato il momento più atteso da ottant’anni da avvocati e professionisti del mondo forense. Dopo cinque anni di vicissitudini parlamentari è stata finalmente pubblicata il 18 gennaio scorso, sulla Gazzetta Ufficiale n.15, la legge n. 247 “Nuova disciplina
Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la nuova disciplina dell’ordinamento. Le nuove disposizioni in vigore dal 2 febbraio

E’ arrivato il momento più atteso da ottant’anni da avvocati e professionisti del mondo forense. Dopo cinque anni di vicissitudini parlamentari è stata finalmente pubblicata il 18 gennaio scorso, sulla Gazzetta Ufficiale n.15, la legge n. 247 “Nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense” del 31 dicembre 2012. La Riforma Forense entrerà in vigore il prossimo 2 febbraio, ma non tutte le misure inserite tra i 67 articoli della stesura definitiva troveranno immediata applicazione; sono infatti molti gli ambiti cui è stata conferita una delega al governo per l’operatività, alcuni dei quali con scadenza addirittura biennale.
Tra le misure che entreranno subito in vigore, il nuovo regime dei compensi. La parcella andrà dunque concordata per iscritto ma il preventivo sarà dovuto solo su richiesta del cliente. Subito in campo, poi, la riserva sulla consulenza legale e l’assistenza stragiudiziale, a patto che sia collegata all’attività giurisdizionale e svolta in maniera sistematica e continuativa. Via libera inoltre a una disciplina più puntuale della pubblicità, con l’esclusione di quella comparativa o in violazione del decoro professionale; sarà tuttavia possibile fare conoscere al pubblico l’attività dello studio sottolineandone, per esempio, i connotati specialistici. Per quanto riguarda il tirocinio, è stata formalizzata la durata di 18 mesi, con almeno 6 mesi trascorsi presso uno studio di avvocato e altrettanti durante la frequentazione dell’ultimo anno di università. Il tirocinio non determina di diritto l’instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato, anche occasionale. Dà però diritto al praticante di ottenere un rimborso delle spese sostenute per conto dello studio. Infine, viene resa obbligatoria la formazione professionale ma superato il sistema attuale dei crediti formativi, mentre l’esercizio della professione dovrà essere effettivo e avrà come conseguenza l’iscrizione obbligatoria all’Albo e alla cassa forense, che rappresenta l’unica forma di previdenza ammessa.
Tra le materie che rientrano negli articoli della riforma, ma che richiederanno un ulteriore intervento legislativo per risultare efficaci, troviamo invece la regolamentazione dell’Esame di Stato. Legittimo anche l’esercizio della professione in forma associata ma sono autorizzate solo le società di persone o di capitale i cui soci sono avvocati iscritti all’Albo; servirà però un decreto legislativo entro luglio per disciplinare la fisionomia del modello societario. Novità importante della riforma forense oggi in Gazzetta ufficiale è certamente quella delle specializzazioni, le quali, però, finiranno per essere, con ogni probabilità, l’ultima tappa nel cammino delle attuazioni, vista la concessione di due anni di tempo al prossimo Ministro della Giustizia, che dovrà spiegare tutte le caratteristiche della qualifica e come poterla conseguire. Rimessa nelle mani dell’esecutivo anche la materia della difesa d’ufficio, anch’essa prevista entro i prossimi due anni, in ritardo rispetto al nuovo codice deontologico, che il Cnf avrà un anno di tempo, a partire da oggi, per completare.

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