Nei primi dieci mesi dell’anno sono circa 6 mila i dipendenti in Cassa integrazione in deroga negli studi professionali, con un aumento del 72% rispetto allo stesso periodo del 2012. Il dato emerge dall’analisi elaborata da Confprofessioni su dati Inps relativa al ricorso della Cig in deroga da parte di tutte le attività professionali. Tra gennaio e ottobre non si allenta la crisi che ha investito il settore delle libere professioni in Italia. La contrazione del lavoro e i ritardi nei pagamenti delle prestazioni professionali da parte di imprese, famiglie ed enti pubblici impongono pesanti sacrifici anche ai datori di lavoro-professionisti che si vedono costretti a ridurre i costi.
“Nonostante il saldo occupazionale sia positivo negli studi professionali, si tratta di un trend che comincia a destare qualche preoccupazione”, commenta il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella. “Stiamo comunque parlando di numeri contenuti, in parte già riassorbiti nei rapporti di lavoro cessati, per un settore che dà lavoro a circa 1 milione di addetti in tutta Italia. La crisi ha colpito prevalentemente gli studi dimensionalmente più grandi che sono stati costretti a ridurre i costi. Lo sforzo che fanno gli studi è rilevante, ma anche lo Stato deve fare la sua parte e individuare nuove risorse per finanziare soprattutto le politiche attive del lavoro, in particolare la formazione, per ricollocare i lavoratori dipendenti”.
Per far fronte alle crescenti difficoltà, aumenta il numero dei professionisti che fa ricorso alla Cassa in deroga. Un fenomeno relativamente nuovo nel settore degli studi professionali, introdotto per la prima volta con il decreto legge 158/2008, e che Confprofessioni ha cominciato a monitorare con attenzione. Sulla base dei dati Inps, emerge come tra gennaio e ottobre poco più di 6 mila dipendenti (tra segretarie, impiegate, assistenti di poltrona) siano state messe in Cassa integrazione, segnando un aumento di circa il 72% rispetto ai circa 3.500 percettori di Cig registrati nei primi dieci mesi del 2012 .
Secondo le elaborazioni di Confprofessioni gli studi più colpiti sono quelli dell’area giuridica ed economica, dove si registra un forte balzo soprattutto negli studi notarili (1.277 dipendenti in Cig) e in quelli di consulenza amministrativo-gestionale, dove sono state messe in Cassa in deroga 1.361 lavoratori). Nell’ambito delle professioni tecniche sono complessivamente 1.400 gli addetti che hanno usufruito degli ammortizzatori sociali, mentre nell’area sanitaria il ricorso alla Cig in deroga non presenta grossi criticità in rapporto ai livelli occupazionali degli studi medici, odontoiatrici e veterinari. Nell’area economica, infine, la Cassa in deroga aumenta negli studi commerciali e tributari, ma si riduce negli studi che si occupano di gestione del personale.