Neutralità fiscale per le aggregazioni professionali: nuove opportunità con il decreto Irpef-Ires

Il decreto Irpef-Ires introduce la neutralità fiscale per le operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali. Scopri come questo provvedimento favorisce la crescita delle Società tra Professionisti (STP) e le sfide nel mercato europeo

Neutralità fiscale e aggregazioni professionali: il decreto Irpef-Ires e le opportunità per le STP

Con il via libera al decreto Irpef-Ires viene finalmente prevista la neutralità fiscale per le operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali. Dal 1° gennaio 2025 gli studi potranno trasformarsi in Società tra Professionisti (STP) senza alcun onere fiscale. Un passo cruciale per contrastare la frammentazione del mercato dei servizi professionali e promuovere la nascita di modelli più competitivi.

 

Cos’è la neutralità fiscale e come riguarda gli studi professionali

Fino a ora la transizione dai tradizionali modelli di studio mono professionale e associazione professionale verso la forma societaria era considerata dall’Amministrazione Finanziaria “realizzativa” ai fini fiscali.

Il decreto definitivamente approvato dal Consiglio dei Ministri prevede l’inserimento di un nuovo articolo all’interno del TUIR, il 177 bis. Tale norma, analogamente a quanto già avviene per le imprese, stabilisce che i conferimenti di attività materiali e immateriali, compresa la clientela, e di passività riferibili ad attività professionali in STP non generano realizzo di plusvalenze o minusvalenze, a patto che vengano rispettate alcune specifiche condizioni. Essi, quindi, avvengono in regime di neutralità fiscale. Il principio di neutralità, inoltre, ha carattere universale, in quanto abbraccia tutte le operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali.

 

I vantaggi delle società tra professionisti in Italia

Le Società tra professionisti costituiscono il principale modello organizzativo in grado di sostenere i processi di aggregazione delle attività professionali e possono rappresentare lo strumento per assicurare solidità, multidisciplinarietà e dinamicità ai professionisti italiani sul mercato europeo dei servizi professionali. Eppure, a distanza di oltre 15 anni dalla nascita del modello STP (avvenuta con la legge 183/2011), la loro diffusione è ancora molto limitata soprattutto a causa dei vincoli di natura fiscale; vincoli che oggi vengono finalmente rimossi.

Viene quindi accolta una istanza lungamente sostenuta da Confprofessioni, la prima organizzazione a credere in uno strumento inizialmente accolto con diffidenza da larga parte del mondo professionale.

 

Opportunità per i professionisti italiani sul mercato europeo

Il provvedimento rappresenta un primo passaggio in materia di Società tra professionisti: le libere professioni italiane dovrebbero essere sostenute da un impegno volto a favorire chi intraprende processi di aggregazione, in modo da incentivare gli investimenti in strutture altamente professionalizzate, specializzate e multidisciplinari. In un mercato integrato a livello europeo e altamente competitivo, il destino delle attività professionali italiane è strettamente connesso alla capacità di sviluppare modelli di questo tipo.

 

I benefici economici e organizzativi delle aggregazioni professionali

L’esercizio della libera professione in forma aggregata, rispetto all’ipotesi tradizionale dello studio individuale o associato, può portare con sé innumerevoli vantaggi:

 

  1. crescita del fatturato e del reddito (come dimostrano gli stessi dati ISA);
  2. miglioramento della conciliazione vita-lavoro, facilitando la condivisione delle risorse e la distribuzione del carico di lavoro;
  3. più capacità di corrispondere alle esigenze complesse della clientela, grazie al concorso di più professionalità, specializzate e multidisciplinari;
  4. maggiore resilienza nell’affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale, che richiedono strutture organizzate e moderne per competere efficacemente.

 

Per approfondire leggi le dichiarazioni del presidente Marco Natali.