Occupazione giovanile, 8 miliardi da Bruxelles

Garanzia per giovani, apprendistato, fondi strutturali e mobilita’. Le mosse del Consiglio europeo per contrastare la disoccupazione L’occupazione è al centro del Summit del Consiglio europeo, che si è aperto a Bruxelles lo scorso 27 giugno. I leader europei stanno lavorando ad un piano per favorire la competitività e la crescita; ed in tale contesto
Garanzia per giovani, apprendistato, fondi strutturali e mobilita’. Le mosse del Consiglio europeo per contrastare la disoccupazione

L’occupazione è al centro del Summit del Consiglio europeo, che si è aperto a Bruxelles lo scorso 27 giugno. I leader europei stanno lavorando ad un piano per favorire la competitività e la crescita; ed in tale contesto la lotta disoccupazione giovanile è una priorità assoluta. Nonostante molti degli strumenti per combatterla siano in mano agli Stati membri (le politiche del lavoro non sono disciplinate dai Trattati europei), un intervento a livello europeo può essere determinante per ottenere risultati tangibili.
La Commissione negli ultimi mesi ha proposto una serie di misure concrete che possono avere effetti immediati e molte di queste sono state approvate nel corso della prima giornata del Summit. Infatti, una volta raggiunto l’accordo sul bilancio pluriennale 2014-2020, è stato poi possibile procedere ad una prima pianificazione degli interventi finanziari.

Il Consiglio europeo ha optato per un approccio multilivello. Sono state prese una serie di misure aventi come obiettivo fondamentale la lotta alla disoccupazione giovanile. Eccole.

L’Iniziativa per l’occupazione giovanile (Youth Employment Initiative – YEI) dovrà essere pienamente operativa da gennaio 2014. I miliardi per il lavoro giovanile saranno otto fino al 2020. Di questi otto, soltanto sei saranno utilizzabili nel periodo 2014-2015. I fondi andranno ai tredici Paesi più in difficoltà, tra questi sicuramente Spagna, Grecia, Italia e Francia. Gli Stati membri che beneficeranno dello YEI dovranno adottare un piano per combattere la disoccupazione, anche attraverso l’attuazione della Garanzia per i Giovani (Youth Guarantee) entro la fine dell’anno. Per aiutare gli Stati ad elaborare le loro politiche per l’occupazione giovanile, la Commissione svilupperà in parallelo una serie di strumenti europei come l’Alleanza europea per l’apprendistato, la coalizione per l’occupazione digitale, EURES e l’iniziativa "Il tuo primo posto di lavoro EURES", fornendo inoltre sostegno alle imprese perché assumano i giovani. Tutte queste misure dovranno essere attuate in stretta collaborazione con le parti sociali e con i soggetti interessati.
Da gennaio dovrà partire lo schema di Garanzia per i giovani (Youth Guarantee). “Garanzia giovani" è un programma elaborato dal Consiglio dei ministri dell’UE, che invita gli Stati membri a garantire che ai giovani vengano offerti un lavoro, ulteriori opportunità formative, un apprendistato o un tirocinio entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dalla scuola.

I leader europei insistono sull’esigenza di favorire la mobilità tra lavoratori all’interno dell’UE con il potenziamento delle rete EURES dei servizi per l’impiego e l’Alleanza europea per l’apprendistato (che verrà siglata a Lipsia il prossimo 2 luglio). Sistemi efficaci di istruzione e formazione professionali, in particolare quelli che comprendono una forte componente di apprendimento basato sul lavoro, agevolano la transizione dei giovani dal mondo dell’istruzione a quello del lavoro. Questa alleanza riunirà le autorità pubbliche, le imprese e le parti sociali, i ricercatori e gli operatori nel campo dell’istruzione e della formazione professionali nonché i rappresentanti dei giovani. Essa coordinerà le azioni attuali inserendole in un quadro comune e promuoverà gli apprendistati dimostratisi efficaci e i vantaggi da essi recati oltre a dare rilievo alle modalità per valorizzarli. L’Alleanza punta a migliorare la qualità dell’apprendistato in Europa sul modello tedesco del “sistema duale” per una migliore transizione tra scuola e lavoro.

Dal Summit è emersa la necessità di riprogrammare i Fondi strutturali. Commissione e Stati membri dovranno perseguire ogni possibilità offerta dal Fondo Sociale Europeo, uno degli strumenti finanziari principali a livello europeo, attraverso il sostegno alla creazione di nuovi lavori per i giovani.

Anche la BEI – Banca europea per gli investimenti darà il suo contributo alla causa, attraverso le sue iniziative (Jobs for Youth e Investment in Skills) ed un intervento a favore delle imprese e per facilitare l’accesso al credito.

Gli Stati membri dovranno promuovere la mobilità. Parte dei Fondi sociali europei dovranno essere utilizzati dai singoli Paesi per sostenere schemi di mobilità transfrontaliera. A tal proposito, l’accordo tra Parlamento europeo e Consiglio sul riconoscimento delle qualifiche professionali è particolarmente importante.

A livello nazionale, dove molte delle competenze in materia di lavoro rimangono, gli Stati membri devono procedere con le riforme. In particolar modo per quanto riguarda i sistemi di formazione, la cooperazione e transizione scuola-lavoro e la promozione di tirocini e stage in settori cruciali (come imprenditorialità e start-up). Gli Stati membri devono impegnarsi per portare a termine le riforme strutturali necessarie alla competitività ed occupazione (il Consiglio ha ricordato l’importanza di “spostare” la tassazione dal lavoro e di ridurre i contributi sociali). Si tratta, nella maggior parte dei casi, delle misure previste nelle raccomandazioni specifiche per Paese, approvate dal Consiglio stesso.
Infine, avanzamenti si sono avuti anche sul fronte dell’unione bancaria, cruciale per la stabilità finanziaria ed il corretto funzionamento dell’UEM- unione economica e monetaria. Il Consiglio europeo si è espresso a favore di promuovere iniziative nel campo dell’innovazione, del mercato unico digitale e dei servizi (ad ottobre la Commissione presenterà il suo rapporto sulla revisione della Direttiva Servizi).
 

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