SEMPLIFICARE LE NORME PER LA SICUREZZA SUL LAVORO

Confprofessioni chiede modifiche al Testo Unico Il Testo Unico della sicurezza sul lavoro, dovrà risultare più aderente alle esigenze degli studi professionali. Lo chiede Confprofessioni che si sta muovendo su questo fronte normativo, perché “è assurdo – dichiara il Presidente Gaetano Stella – che agli studi professionali siano applicate le stesse misure previste per le
Confprofessioni chiede modifiche al Testo Unico

Il Testo Unico della sicurezza sul lavoro, dovrà risultare più aderente alle esigenze degli studi professionali. Lo chiede Confprofessioni che si sta muovendo su questo fronte normativo, perché “è assurdo – dichiara il Presidente Gaetano Stella – che agli studi professionali siano applicate le stesse misure previste per le imprese”.

In uno studio professionale i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori sono estremamente ridotti, come documentato dal basso numero di infortuni, minimi sia per l’incidenza che per la gravità. Il Testo Unico risulta invece sovradimensionato e inutilmente burocratico.

Nel documento di Confprofessioni si chiedono semplificazioni, a partire dalla figura del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), che dovrebbe essere prevista solo nelle strutture con più di tre dipendenti, evitando di aggravare gli Studi di minori dimensioni con ruoli e procedure che nulla aggiungono e valorizzano in tema di rappresentanza e presa di responsabilità.

Confprofessioni chiede anche di escludere dalla definizione di “lavoratore” il professionista associato di uno studio professionale e la riduzione della durata minima (attualmente di 32 ore) dei Corsi per RLS degli Studi professionali, equiparandola almeno alle 16 ore previste per il datore di lavoro RSPP.

Infine, i professionisti vogliono essere resi partecipi dell’elaborazione delle procedure di standardizzazione della valutazione dei rischi, in quanto migliori conoscitori dei profili di rischio dei lavoratori degli studi professionali.

 

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