Stella: «Più tutele per il mondo del lavoro autonomo-professionale»

L’intervista al Presidente Gaetano Stella su Adnkronos “Il lavoro autonomo-professionale è caratterizzato da una carenza di tutele rispetto agli altri settori, e l’azione del governo, che sembra non vedere le difficoltà di questo mondo, continua a tradire le aspettative della categoria” nel periodo dell’emergenza coronavirus. E’ l’allarme che lancia, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Gaetano Stella, presidente
L’intervista al Presidente Gaetano Stella su Adnkronos

“Il lavoro autonomo-professionale è caratterizzato da una carenza di tutele rispetto agli altri settori, e l’azione del governo, che sembra non vedere le difficoltà di questo mondo, continua a tradire le aspettative della categoria” nel periodo dell’emergenza coronavirus. E’ l’allarme che lancia, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, confederazione italiana libere professioni.

 

“La crisi economica -ricorda Stella- ha colpito duramente il mondo delle libere professioni, e le oltre 450mila domande arrivate alle casse di previdenza professionali per accedere all’indennità di 600 euro introdotta dal primo decreto ‘Cura Italia’ lo hanno dimostrato”, spiega ancora.

 

Ma il mondo delle professioni non è solo quello delle casse di previdenza privatizzate. “Un numero che sale ulteriormente -spiega infatti Stella- se si considerano liberi professionisti senza cassa privata e lavoratori autonomi: si registrano oltre 4 milioni di domande di indennità pervenute ad Inps da parte dei professionisti iscritti alla gestione separata, con una percentuale di accoglimento superiore all’80%. Sono numeri importanti, che però non sorprendono”, sottolinea amaro il presidente di Confprofessioni, che chiede al governo “più tutele per il mondo autonomo-professionale”.

 

E delusione per i professionisti è arrivata anche dal dl Ristori quater visto che “chiediamo da tempo -sottolinea Stella- che anche lavoratori autonomi e liberi professionisti che abbiano subito una significativa contrazione del proprio fatturato vengano inclusi tra i beneficiari dei contributi a fondo perduto, equiparandoli alle pmi, come sancito dal diritto europeo. Tuttavia, nonostante le tante promesse, neanche il dl Ristori quater appena approvato ha rimediato a questa disparità di trattamento”.

 

Secondo Stella, “si percepisce una crescente sfiducia nei confronti dello Stato da parte di professionisti e lavoratori autonomi, che si sentono abbandonati e dimenticati dalle istituzioni proprio ora che la crisi economica sta aggravando le iniquità nei confronti di una categoria che, secondo gli ultimi dati Istat, da febbraio a oggi ha registrato un calo di oltre 136mila unità”, continua Stella.

 

Anche perché, ribadisce Stella, anche nei precedenti dl ristori non c’era stata attenzione per le libere professioni. “I decreti legge ‘Ristori’, con la loro distinzione per codici Ateco, si fermano -sottolinea Stella- alla superficie del problema. Dietro ogni esercizio costretto a chiudere per contenere la diffusione del contagio c’è una filiera di attività economiche connesse che rischiano di fermarsi, a cominciare dai liberi professionisti che assistono le imprese, e che restano ancora una volta esclusi da qualsiasi sostegno straordinario e privi di ammortizzatori sociali, tanto presso le casse di previdenza quanto presso la Gestione separata Inps”.

 

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