In rappresentanza dei liberi professionisti voglio confermare la piena disponibilità a fare quanto nelle mie possibilità per aiutare il Paese e il Governo ad affrontare e superare le difficoltà, farlo crescere e farlo competere.
Il nostro comparto ha una rilevanza economica in sé, e per il ruolo di intermediazione che garantisce e oggi paga, il prezzo della sua autonomia rispetto ad altri settori economici e produttivi.
Il momento non consente di limitarsi a chiedere, ma pretende che ognuno sappia e voglia dare.
E a testimonianza di questa disponibilità siamo pronti ad assumere un ruolo fattivo in un progetto di riordino complessivo delle professioni intellettuali senza pregiudizi e senza demagogia, senza cioè smantellare il sistema delle professioni con il loro patrimonio di conoscenze e di garanzie per tutti, cittadini e imprese.
Nel concreto vogliamo aprire, ammodernare le professioni qualificandole e non dequalificandole, farle diventare più competitive, riducendo tempi e costi, togliendo le barriere che sarà possibile togliere all’ingresso dei giovani e contribuendo a dare loro chances di lavoro e crescita.
A questo proposito abbiamo dato sostegno alla recente nuova disciplina governativa dell’apprendistato anche come modalità che accelera qualificazione e inserimento nelle professioni.
Vogliamo poi proporre: riforma fiscale e riduzione del costo del lavoro, taglio del costo della politica, sburocratizzazione della pubblica amministrazione con interventi di semplificazione suggerendo i cambiamenti che la nostra esperienza, nei settori della sanità, lavoro, impresa e tutela del territorio, ci consente.