Al di là degli sforzi fatti per allargare la rete degli ammortizzatori sociali ai dipendenti degli studi professionali, la crisi ha fatto venire i nodi al pettine: gli studi hanno bisogno di nuovi strumenti legislativi, di incentivi fiscali e di interventi di sostegno al reddito, specie per i più giovani. I giovani professionisti sono quelli più in difficoltà oggi, perché mancano di strumenti finanziari ad hoc e di credito.
Eppure i professionisti sono una risorsa sociale importantissima per la tenuta di una fetta consistente dell’occupazione. Se n’è accorto questo Governo varando circa un anno fa la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga. Ma fino ad ora sono solo 650 i dipendenti che si sono serviti di una norma che è costata molte battaglie a Confprofessioni. Perché? Per il giuslavorista Michele Tiraboschi, fra gli esperti più ascoltati dal Ministro Sacconi, la rete di protezione degli ammortizzatori sociali è ancora poco conosciuta. Pesa anche la piccola dimensione. Secondo Tiraboschi, nell’analisi pubblicata da Corriere Economia, il 21 settembre, i piccoli studi sono quelli che quando la crisi picchia duro non riescono a difendere il posto di lavoro dell’unico dipendente.
Per questo serve più informazione e al tempo stesso un rinforzo anticrisi su misura per l’attività professionale.