di Andrea Sonnino, Presidente di ApriOH – da il Libero Professionista Reloaded #24
La pandemia di Covid-19 ha drammaticamente portato in primo piano il grave rischio posto dalle zoonosi; questa epidemia non è comunque la prima e non sarà certo l’ultima malattia infettiva trasmessa da animali – domestici o selvatici – all’uomo. Come molti infettivologi sottolineano, non stiamo discutendo se una nuova epidemia affliggerà il genere umano, ma quando questo accadrà. La necessità di prevenire e gestire adeguatamente le zoonosi non deve far dimenticare che questa non è l’unica sfida da affrontare, dato che altre minacce, ugualmente – se non maggiormente – preoccupanti, incombono sul genere umano: dobbiamo mitigare il cambiamento climatico ed adattare i sistemi produttivi alle nuove condizioni da esso generate; proteggere le funzioni degli ecosistemi; soddisfare la domanda di alimenti sani e nutrienti della crescente popolazione mondiale, senza erodere ulteriormente le risorse naturali su cui poggia la produzione agricola; gestire lo smaltimento dei rifiuti, trasformandoli ogni qualvolta possibile in materie seconde o terze; utilizzare in modo sostenibile le risorse naturali rinnovabili (acqua, aria, suolo, biodiversità, ecc.) e limitare il consumo di quelle non rinnovabili; ridurre le disuguaglianze economiche e sociali all’interno dei Paesi e tra Paesi, per citare solo quelle più pressanti. Ed è evidente la misura in cui queste sfide siano tra loro interconnesse ed interdipendenti. La comunità internazionale è ben cosciente della portata di tutto ciò ed ha difatti adottato la Agenda 2030 ed i connessi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, mentre la Unione europea sta attuando l’insieme di iniziative politiche che prende il nome di Green Deal. Purtroppo agli impegni assunti a livello internazionale non sempre corrispondono azioni adeguate al loro raggiungimento e quindi i risultati sono spesso inferiori alle attese.
Approccio sistemico
L’approccio integrato One Health (un’unica salute) riconosce che la tutela e la promozione della salute e il benessere dell’uomo dipendono strettamente dal benessere degli animali sia domestici che selvatici e dalla salute degli ecosistemi, nonché dalla qualità nutrizionale e igienico-sanitaria dell’alimentazione, e quindi dalla salute delle piante coltivate, e dalla qualità della progettazione urbana e della pianificazione territoriale e dei trasporti. Per trovare soluzioni a problemi complessi, quali la transizione ecologica dei modelli di produzione e di consumo, è necessario difatti adottare un approccio sistemico, che travalichi la divisione tra discipline scientifiche e tra competenze professionali e permetta di affrontare le diverse sfide in modo integrato. L’approccio unificante One Health, riconosciuto ufficialmente da molte istituzioni governative ed intergovernative, è quindi adottato in tutto il mondo per perseguire la sostenibilità delle imprese, delle istituzioni e delle politiche nazionali e locali.
Il Principio OH
Gli oltre 1,5 milioni di liberi professionisti operanti in Italia, riuniti nella Confederazione italiana libere professioni (ConfProfessioni), costituiscono un sistema economico e sociale che sviluppa un comparto produttivo di 4 milioni di lavoratori e contribuisce per il 12,5% alla formazione del Pil nazionale. I liberi professionisti sono pertanto protagonisti fondamentali della transizione verso la sostenibilità che stiamo intraprendendo, per questo sono chiamati ad applicare nello svolgimento delle loro attività professionali il principio One Health.
L’approccio OH nelle attività libero professionali
ConfProfessioni, che ha la mission di “promuovere e affermare il lavoro e la cultura professionale nella società e nell’economia, per favorire lo sviluppo e il benessere del Paese attraverso percorsi di crescita inclusivi e sostenibili nell’ambito del lavoro e dell’economia, del diritto e della giustizia, della sanità e della salute, dell’ambiente, del territorio e del patrimonio culturale italiano[1]”, si propone di dare impulso all’adozione dell’approccio OH mediante azioni articolate su tre livelli:
- Nel suo ruolo di parte sociale nelle consultazioni con governo centrale e amministrazioni locali per giocare un ruolo dinamico di comunicazione e istituzionalizzazione dell’approccio OH.
- Nella sua funzione di sostegno, difesa e valorizzazione dell’attività libero professionale, promuovendo l’evoluzione del modus operandi dei professionisti mediante interventi di sensibilizzazione all’approccio OH e di formazione di professionisti e dipendenti degli studi professionali; gli interventi di sensibilizzazione, di formazione e di condivisione di buone prassi verteranno principalmente su tre temi: promozione della digitalizzazione e della interoperabilità delle basi di dati, organizzazione transdisciplinare del lavoro e creazione di reti interprofessionali di studi, e applicazione dell’approccio sistemico nella progettazione e nella valutazione.
- Indirettamente, mediante le attività svolte nella società dagli studi professionali e dalle loro reti interprofessionali, traducendo il nuovo approccio metodologico all’esercizio della professione, promosso dai programmi di formazione, in un cambiamento della qualità del servizio ricevuto dai beneficiari delle attività professionali, in particolare progettazione partecipativa e multidimensionale, valutazione sistemica di rischi e impatti (ambientali, economici, sociali) e assistenza alla rendicontazione ed alla certificazione di sostenibilità delle imprese.