Il Parlamento Europeo, nel quadro del Semestre Europeo 2025, ha delineato le priorità sociali e occupazionali che guideranno le politiche degli Stati membri nei prossimi anni. Questo processo di coordinamento economico si svolge ogni anno a partire da novembre e mira a favorire la convergenza sociale e il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, con particolare attenzione all’occupazione, alle competenze e alla lotta alla povertà.
Le politiche economiche e occupazionali dei singoli paesi sono coordinate tramite gli “orientamenti in materia di occupazione” che, insieme agli indirizzi di massima per le politiche economiche, fanno parte degli “orientamenti integrati”, ossia raccomandazioni non vincolanti del Consiglio che fungono da base per quelle specifiche per paese.
Il pilastro europeo dei diritti sociali fissa gli obiettivi chiave da raggiungere entro il 2030, ed in particolare:
- Occupazione: almeno il 78% della popolazione tra i 20 e i 64 anni dovrebbe avere un impiego.
- Competenze: il 60% degli adulti dovrebbe partecipare annualmente ad attività di formazione.
- Povertà: ridurre di almeno 15 milioni il numero di persone a rischio di povertà o esclusione sociale.
La relazione della Commissione Europea del dicembre 2024 mostra progressi significativi per l’occupazione (75,3% nel 2023), ma evidenzia criticità nelle competenze (39,5% nel 2022) e nella riduzione della povertà (solo 1,6 milioni di persone in meno a rischio dal 2019).
La Commissione, in una prima fase ha elaborato un’analisi specifica per paese basata sui principi del quadro di convergenza sociale (utilizzando gli indicatori principali del quadro di valutazione della situazione sociale) e successivamente ha individuato gli Stati membri con i maggiori rischi di divergenza sociale: Bulgaria, Estonia, Spagna, Italia, Lituania, Ungheria e Romania, cui si aggiungono Grecia, Croazia e Lussemburgo. Questi Paesi necessitano di interventi mirati per garantire una crescita inclusiva.
Il Parlamento Europeo, attraverso una relazione d’iniziativa approvata dalla Commissione per l’Occupazione e gli Affari Sociali il 19 febbraio 2025 con 36 voti favorevoli, 8 contrari e 8 astensioni, ha proposto ulteriori misure per rafforzare le politiche sociali dell’UE:
- Accessibilità agli alloggi: priorità specifica inserita nel Semestre Europeo.
- Piano d’azione per la salute mentale: per affrontare le sfide del benessere psicologico.
- Equilibrio tra vita privata e lavorativa: promozione di politiche che favoriscano la conciliazione tra lavoro e famiglia.
- Supporto alle PMI: riduzione degli oneri burocratici per le piccole e medie imprese.
- Inclusione sociale: miglioramento dei servizi per l’infanzia e riduzione del divario occupazionale per le persone con disabilità.
Il Semestre Europeo 2025 rappresenta un’opportunità per rendere le politiche economiche dell’UE più orientate al benessere dei cittadini. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi fissati, saranno necessari ulteriori sforzi, in particolare per colmare il divario in materia di competenze e riduzione della povertà.
Il dibattito in Parlamento e la votazione da parte dei deputati delle due risoluzioni correlate, che si sono tenute oggi, 12 marzo, appaiono fondamentali per garantire che l’Europa continui a dirigersi verso una crescita più equa e sostenibile, mettendo al centro i diritti sociali e la qualità della vita dei cittadini.