Giustizia, spinta alla digitalizzazione con il DL Ristori

Il Decreto approvato il 27 ottobre prevede importanti interventi per sostenere il lavoro da remoto anche nei tribunali Il Consiglio dei Ministri ha introdotto importanti novità per il settore giustizia con il Decreto Ristori approvato martedì 27 ottobre.   Tra le misure più rilevanti quelle a sostegno della digitalizzazione del nostro sistema giudiziario: le indagini preliminari
Il Decreto approvato il 27 ottobre prevede importanti interventi per sostenere il lavoro da remoto anche nei tribunali

Il Consiglio dei Ministri ha introdotto importanti novità per il settore giustizia con il Decreto Ristori approvato martedì 27 ottobre.

 

Tra le misure più rilevanti quelle a sostegno della digitalizzazione del nostro sistema giudiziario: le indagini preliminari potranno essere svolte con collegamenti da remoto, in modo da sentire la persona offesa, gli indagati, i consulenti del pm o la polizia giudiziaria anche in collegamento; udienze penali mediante videoconferenze o collegamenti (con il consenso delle parti), ad eccezione delle udienze istruttorie e di quelle per la discussione finale; possibilità di ricorrere all’udienza “cartolare” anche per i casi di separazione consensuale e divorzio congiunto; possibilità per gli avvocati penalisti di depositare da remoto, con pieno valore legale, istanze, memorie e atti mediante il portale del processo penale telematico o tramite invio pec. Inoltre, per limitare le possibili occasioni di diffusione del virus, viene stabilito che le udienze dei procedimenti civili e penali a cui è ammessa la presenza del pubblico si celebreranno a porte chiuse

 

Il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha dichiarato sul proprio profilo Facebook che al Ministero si sta lavorando per garantire che i cancellieri in smart working possano accedere (con pc dedicati) ai registri del civile e del penale in modo da potenziare l’attività lavorativa a distanza. “Contestualmente, si darà agli avvocati la possibilità di accedere dai loro studi, dopo la chiusura delle indagini, agli atti del procedimento penale” – si legge nel post.