Parere favorevole, ma con alcune modifiche. Via libera, condizionato, della Commissione Giustizia della Camera allo schema di regolamento sulla riforma degli ordinamenti professionali che dev’essere modificato sulla i rilievi critici del Consiglio di Stato e delle osservazioni raccolte durante le audizioni, cui ha partecipato attivamente anche Confprofessioni.
Corposo l’elenco delle modifiche stilato dalla Commissione presieduta da Giulia Bongiorno. In particolare le richieste di modifica si soffermano su quattro aspetti centrali dello schema di regolamento: ambito di applicazione del decreto; tirocinio e formazione continua; processo disciplinare; assicurazione obbligatoria. Vediamo nel dettaglio.
Innanzitutto, la Commissione chiede al governo di chiarire che cosa si intende per "professione regolamentata", valutando l’opportunità di fare riferimento all’articolo 33 della Costituzione, che sancisce l’obbligatorietà dell’esame di Stato per l’esercizio di determinate professioni.
Per quanto riguarda il tirocinio di 18 mesi va specificato se diventa obbligatorio anche per quelle professioni che oggi non lo prevedono. Sulla formazione continua obbligatoria, invece, le commissioni lamentano un eccesso di delega: su questa materia la norma primaria affidava la potestà regolamentare unicamente agli Ordini, mentre lo schema del decreto affida la regolamentazione attuativa al ministero vigilante. Altre osservazioni riguardano poi il sistema disciplinare introdotto dallo schema di Dpr: va contemplata l’istituzione di consigli di disciplina territoriali per gli Ordini e Collegi che decidono in via amministrativa, e l’istituzione, all’interno dei consigli territoriali e nazionali, di specifiche sezioni disciplinari dedicate – senza qualsiasi altra funzione amministrativa – per gli Ordini e Collegi che decidono in via giurisdizionale.
Infine, la Commissione chiede al ministero della Giustizia di inserire nel decreto una proroga, una "scadenza temporale differita" per l’entrata in vigore dell’assicurazione obbligatoria, e di specificare che i Consigli nazionali degli Ordini e Collegi possono negoziare polizze assicurative collettive.
Lo schema di regolamento sulla riforma deve essere modificato. Accolte le richieste del Consiglio di Stato e i rilievi di Confprofessioni
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