Sicurezza sul lavoro: nuovo confronto tra Ministero e parti sociali

Illustrata oggi la bozza del decreto legge "Disposizioni per favorire la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro". Al tavolo la delegata di Confprofessioni, Dominella Quagliata: «Fondamentale il cambio di mindset su prevenzione e tutela. Ribadiamo l’importanza di una semplificazione normativa e auspichiamo una maggiore integrazione con i criteri ESG»

Si è tenuto oggi a Roma, presso la sede del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in via Flavia, il secondo incontro tecnico tra i rappresentanti del Ministero e le rappresentanze datoriali e sindacali per definire le nuove misure in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Nel corso della riunione, è stata illustrata una prima bozza del decreto legge con gli interventi in programma, da finalizzare entro la fine di luglio 2025. Il documento recepisce le linee tracciate dal ministro Marina Calderone nel primo tavolo dello scorso 13 giugno, in cui aveva già delineato tempi e priorità dell’intervento normativo.

«Apprezziamo l’approccio metodologico adottato dal Ministero, che punta su un coinvolgimento ampio e circolare di tutte le rappresentanze. Questo metodo valorizza il ruolo attivo delle parti sociali nel costruire misure concrete di prevenzione e tutela», ha commentato Dominella Quagliata, delegata di Confprofessioni per la promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, presente all’incontro.

«In particolare, riteniamo significativo il richiamo alla necessità di un cambio di mindset sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro», ha proseguito Quagliata. «Oltre all’informazione e alla formazione tradizionale, è infatti fondamentale promuovere percorsi che accrescano la consapevolezza, sia individuale che organizzativa. Questo approccio risulta particolarmente rilevante per i rischi psicosociali, di forte impatto negli studi professionali».

La delegata di Confprofessioni ha infine ribadito l’importanza di una semplificazione normativa che tenga conto delle differenze tra i contesti lavorativi (ad esempio, tra studi professionali e cantieri), auspicando una maggiore integrazione con i principi della sostenibilità, in particolare i criteri ESG.