Gli ammortizzatori sociali destinati ai datori di lavoro privati, inclusi gli studi professionali, per fronteggiare la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa riconducibile all’emergenza epidemiologica Covid-19, sono disciplinati dal Decreto-Legge del 17 marzo 2020, n. 18, cd. “Cura Italia” recante Misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 70 del 17 marzo 2020 e convertito, con modificazioni, in Legge 24 aprile 2020, n. 27, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 110 del 29 aprile 2020 1. Da ultimo, sono state effettuate alcune modifiche e rifinanziamenti delle misure previste dal decreto Cura Italia, ad opera del Decreto-Legge del 19 maggio 2020, n. 34, cd. “Decreto Rilancio” recante Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’eco- nomia, nonchè di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 128 del 19 maggio 2020 e convertito , con modificazioni in Legge 17 luglio 2020, n.77 recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 180 del 18 luglio 2020.
Il Fondo di solidarietà bilaterale per le attività professionali istituito con decreto interministeriale del 27 dicembre 2019, n. 104125, e pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 53 del 2 marzo 2020, non è al momento operativo, in attesa del decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali di nomina del comitato degli amministratori.
Alla luce del quadro normativo attuale, gli ammortizzatori sociali di cui possono beneficiare gli studi professionali in conseguenza della emergenza epidemiologica da Covid-19 si articolano in base al numero di lavoratori dipendenti dello studio. Gli studi professionali che occupano più di 5 dipendenti possono accedere al Fondo di Integrazione Salariale (FIS), mentre gli studi che occupano fino a 5 dipendenti possono accedere alla cassa integrazione salariale in deroga. Le modalità di accesso agli ammortizzatori sociali in deroga sono individuate da specifici accordi quadro regionali.
MODELLI COMUNICAZIONE
Modello comunicazione preventiva CIGD
Modello comunicazione preventiva FIS
Le informazioni contenute nei modelli di comunicazione alle OO.SS. per l’accesso al Fondo di Integrazione Salariale e alla Cassa Integrazione Guadagni in Deroga, di sopra riportati, non sono vincolanti e possono essere integrate/modificate liberamente dal datore di lavoro. Laddove la regione di riferimento abbia adottato una propria modulistica si invita ad utilizzare tale documentazione.
Di seguito gli accordi attualmente sottoscritti dalle Regioni e le parti sociali con le informazioni, i link e gli indirizzi e-mail/pec utili per la presentazione delle domande di cig in deroga:
- Regione Abruzzo
- Provincia Autonoma di Bolzano
- Regione Basilicata
- Regione Calabria
- Regione Campania
- Regione Emilia Romagna
- Regione Friuli Venezia Giulia
- Regione Lazio
- Regione Liguria
- Regione Lombardia
- Regione Marche
- Regione Molise
- Regione Piemonte
- Regione Puglia
- Regione Sardegna
- Regione Sicilia
- Regione Toscana
- Provincia Autonoma di Trento
- Regione Umbria
- Regione Valle d’Aosta
- Regione Veneto