Dal 31 marzo al 2 aprile 2011, a Roma, la Fimp ha tenuto i lavori del suo XXXVII° Congresso Nazionale politico, nel quale si è fatto il punto sulla situazione della pediatria di famiglia in Italia e sono state esposte dal suo Presidente Nazionale, Giuseppe Mele, le proposte della Fimp rispetto alle contingenze che attraversano la Sanità pubblica in generale e la medicina territoriale in particolare.
Il problema come sempre è quello di conciliare il diritto di tutti i cittadini e, in primis dei piccoli assistiti, di avere pari opportunità di salute e un servizio sanitario di qualità per tutti, con la necessità di fare i conti con il controllo della spesa.
Il Congresso, che ha visto la partecipazione di oltre 250 dirigenti sindacali provenienti da tutta Italia, si è aperto con la relazione del leader dei pediatri di famiglia. Una ventina di cartelle per circa un’ora di intervento di fronte a un’aula attenta ad ogni passaggio politico.
Il discorso si è aperto con un richiamo ai valori dell’unità di categoria nell’anno della celebrazione del centocinquantesimo dell’Unità d’Italia. E, subito dopo arriva la prima richiesta alla politica: in questo momento di assolute contingenze, secondo Giuseppe Mele, si deve «Mettere al centro del sistema sanitario nazionale l’attività pediatrica a sostegno dell’apprendimento dei corretti stili di vita e del mantenimento della salute, ciò significa abbassare i bisogni di salute degli adulti e conseguentemente la richiesta di assistenza sanitaria e sociale rivolta agli operatori del Servizio sanitario, determinando perciò una diminuzione della pressione sulle risorse del Fondo sanitario».
Secondo il Presidente della Fimp non sono solo le contingenze attuali a porre un freno al decollo della Sanità territoriale (quella Sanità di prossimità ai bisogni di salute della popolazione sempre evocata dalla politica). Se il secondo pilastro del SSN stenta a decollare si deve a diversi ordini di motivi e, in particolare, questo è dovuto al fatto che «in termini strutturali non si registrano investimenti pubblici. In termini funzionali si hanno continui aumenti di compiti e funzioni delegati per legge. In termini categoriali si debbono sopportare continui attacchi da parte di altre categorie pubbliche della dipendenza che denunciano i nostri, secondo loro, eccessivi compensi».
Ma, proprio sui compensi, chiarisce Mele, la verità è ben altra. il compenso del pediatra è omnicomprensivo, ed è a questo compenso, che ogni pediatra di famiglia deve sottrarre tutte le risorse economiche necessarie a procurarsi i fattori di produzione per svolgere la propria attività. Si va dai costi dello studio a quelli per le attrezzature; dal personale al materiale di consumo; passando per il costo di commercialisti, avvocati, assicurazioni, e via discorrendo. Sul compenso lordo, poi, dopo aver sottratto spese che sono sempre più insostenibili (perché collegate all’andamento dei costi di mercato, che sono comunque e sempre superiori all’inflazione reale o programmata, e perché continuano ad aumentare le funzioni burocratico amministrative dei pediatri che impongono, per legge, un aumento dei fattori di produzione) si devono operare i versamenti fiscali. «Quindi la remunerazione reale dell’attività professionale di un pediatra di famiglia è solo ciò che resta dopo tutti questi tagli. Altro che compensi favolosi!».
Un altro tema è stato centrale nel discorso del Presidente della Fimp, quello riconducibile alla responsabilità civile professionale. Tema di scottante attualità dopo che il Tribunale di Firenze ha condannato un pediatra di famiglia a rispondere in solido di un errore professionale commesso dal suo sostituto. La Fimp non ha perso tempo e, unica, ha provveduto immediatamente a stipulare una polizza esclusiva per i suoi iscritti che copre anche i casi di responsabilità civile derivanti da danni causati dal medico sostituto. Mele ci ha tenuto a sottolinearlo «Quando è possibile fare da soli, noi non operiamo proposte ma passiamo subito alle soluzioni».
Dal Congresso di Roma la Fimp esce con una piattaforma sindacale che si articola in 7 punti. Dal rilancio della identità professionale della categoria, allo stimolo di quei settori (politica, cultura, accademia) che influiscono, a diverso titolo, nella sfera della Salute, affinché si compiano scelte che permettano di realizzare progetti che riguardino tutto l’arco dell’età evolutiva; scelte in grado da subito di costruire un’Italia migliore e più sana, e di consegnare al futuro cittadini italiani in grado di vivere in una maggior qualità della vita.
E tra i punti, anche le pari opportunità. La Fimp, si legge nella relazione del suo Presidente, è un sindacato a forte presenza femminile che vuole che questa presenza si esprima sempre di più, sia al suo interno che in sede istituzionale.
Per quanto poi riguarda la gestione delle contingenze non rimandabili, la Fimp articola la sua piattaforma più squisitamente sindacale su una diversa distribuzione delle risorse del FSN, aumentando la quota destinata alla prevenzione e prevedendo, sin da ora, attraverso un riequilibrio delle risorse, una nuova voce che vada a coprire i bisogni dell’emergenza-urgenza. Serve anche, secondo il leader dei pediatri, un intervento sulla struttura del compenso e una decisa inversione di rotta sul fronte delle responsabilità individuali derivanti da continue funzioni attribuite per legge che, troppo spesso, tendono a ridurre l’attività medica specialistica ad un elenco di attività burocratiche «chiederemo nel prossimo ACN l’abbattimento delle percentuali previste per il collaboratore di studio delegando ad esso gran parte di queste attività e prevedendo adeguati aumenti contrattuali». Così come, ha concluso Mele, debbono avere adeguata copertura finanziaria tutte quelle funzioni extracontrattuali che l’inadeguatezza delle strutture pubbliche ci delega».
A margine del Congresso di Roma si sono svolti i lavori della Direzione Nazionale della Fimp che, tra l’altro, ha eletto nel suo seno, il nuovo Coordinatore della Direzione Nazionale nella persona del Segretario Regionale della Fimp del Veneto, dott. Giampietro Chiamenti.
Conclusi i lavori del XXXVII° Congresso Nazionale Sindacale Fimp
9712