Nuove prospettive di crescita per i liberi professionisti grazie al “Jobs Act del lavoro autonomo”

Presentate, lo scorso 26 gennaio a Cagliari nel corso del convegno organizzato da Confprofessioni Sardegna, le opportunità offerte della legge 81/2017. Presenti gli assessori regionali Virginia Mura e Filippo Spanu Welfare, formazione, accesso al credito e ai fondi europei: con la legge 81/2017 si aprono nuovi scenari per i professionisti e i lavoratori autonomi. Opportunità
Presentate, lo scorso 26 gennaio a Cagliari nel corso del convegno organizzato da Confprofessioni Sardegna, le opportunità offerte della legge 81/2017. Presenti gli assessori regionali Virginia Mura e Filippo Spanu

Welfare, formazione, accesso al credito e ai fondi europei: con la legge 81/2017 si aprono nuovi scenari per i professionisti e i lavoratori autonomi. Opportunità che sono state illustrate venerdì scorso a Cagliari nel corso del convegno “Jobs Act del lavoro autonomo”, organizzato da Confprofessioni Sardegna, la rappresentanza sindacale di categoria che tutela nell’isola gli interessi di oltre ventimila liberi professionisti (dottori commercialisti, consulenti del lavoro, revisori contabili, ragionieri, avvocati, notai, ingegneri, architetti, dottori agronomi, geologi, medici, veterinari e archeologi). Nella sala del THotel oltre duecento persone hanno partecipato alle due tavole rotonde che hanno visto intervenire, tra gli altri, il presidente nazionale di Confprofessioni Gaetano Stella, gli assessori regionali al Lavoro e agli Affari Generali Virginia Mura e Filippo Spanu, il presidente dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro Maurizio Del Conte e il presidente di Confprofessioni Lazio Andrea Dili. Tutti, nel corso dei lavori, hanno sottolineato l’importanza della legge e offerto spunti in grado di rilanciare il confronto soprattutto tra il mondo della pubblica amministrazione e quello delle libere professioni.

 

“La Sardegna ha già fatto tanto a riguardo, rappresentando il ruolo di apripista anche per altre regioni” ha riconosciuto il presidente nazionale di Confprofessioni Gaetano Stella. “L’effettiva apertura ai professionisti nei bandi europei è un buon punto di partenza, mai come ora le ragioni del lavoro autonomo sono state prese in considerazione. La legge è quindi un primo passo verso un riconoscimento pieno del ruolo dei professionisti, oggi impegnati a rilanciare l’economia del paese”.

 

“Collaborazione, multidisciplinarietà, formazione e nuove competenze: il mercato del lavoro è in continua evoluzione e ha bisogno di professionisti in grado di stare al passo con i tempi” ha sottolineato la presidente di Confprofessioni Sardegna Susanna Pisano. “La legge offre questi strumenti ma ora serve un cambio culturale, soprattutto fra i giovani. L’individualismo è un freno alla crescita e la sfida è quella di creare reti tra professionisti in grado di rispondere in maniera più adeguata alle richieste che arrivano dalla società”.

 

“La Regione Sardegna” ha dichiarato l’assessore al Lavoro Virginia Mura, “sta riservando una particolare attenzione al lavoro autonomo. Ci siamo rivolti soprattutto alle lavoratrici autonome e alle libere professioniste, attraverso un avviso pubblicato un anno fa, che sarà riaperto il prossimo 15 marzo. La linea C del bando Welfare and Worklife balance prevede l’erogazione di contributi per l’acquisto di servizi per favorire la conciliazione vita-lavoro, fino a un massimo di 2000 euro, e un’agevolazione per sostenere le spese relative ai contratti di collaborazione per i sostituti negli studi professionali, fino a 3500 euro. L’erogazione dei contributi avviene per il tramite degli Ordini professionali e delle associazioni di categoria, le quali stipulano con la Regione un’apposita convenzione”.

 

Dopo i saluti dell’assessore alle attività produttive del Comune di Cagliari Marzia Cillocu, del componente dell’uffizio di presidenza nazionale dell’Ancl (l’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro) Fabrizio Manca, e di Anna Maria Aiello dell’Associazione Nazionale Forense, nel corso della prima tavola rotonda, dal tema “Lo Statuto del lavoro autonomo e il professionista 4.0”, il presidente dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro Maurizio Del Conte ha illustrato le novità del cosiddetto “Jobs Act del lavoro autonomo”. “La legge rappresenta un salto di qualità nel riconoscimento dello status del professionista, che finora era visto con sospetto, se non ignorato. Ora invece la sua posizione è chiara”. Tra gli aspetti più significativi della legge, Del Conte si è soffermato sulla piena deducibilità dei costi legati alla formazione e sulle misure di welfare previste per le donne, “novità che però potranno avere una piena attuazione solo con il convinto sostegno degli Ordini professionali”.

 

“La legge è un grande risultato, reso possibile anche dall’azione convinta delle associazioni professionali” ha rimarcato il presidente di Confprofessioni Lazio Andrea Dili. “Finalmente anche il professionista viene considerato un lavoratore, e in quanto tale bisognoso di tutele. Il regime fiscale è stato indubbiamente migliorato ma su altri punti, come i bandi relativi ai fondi europei, molto ancora può essere fatto per venire incontro alle necessità dei professionisti e impedire che questa novità non si traduca in una occasione perduta”.

 

Raccogliendo questa sollecitazione, l’assessore regionale agli Affari Generali Filippo Spanu ha subito lanciato la proposta “di un patto tra la Regione Sardegna e il mondo delle professioni per verificare ogni anno l’iter dei bandi e dei progetti che riguardano direttamente il lavoro autonomo. Un’attività da svolgere ogni dodici mesi per avere il quadro esatto della situazione, capire quali sono i punti di forza e esaminare le cose che non vanno per porvi rimedio”.

 

Sul tema del rapporto tra professionisti e Regione Sardegna sono inoltre intervenuti anche Luca Galassi (Direttore generale dell’assessorato al Lavoro e Autorità di gestione Por Sardegna Fse) e il Direttore generale dell’Aspal Massimo Temussi.

 

“Lo studio professionale tra vecchie e nuove forme di lavoro, formazione permanente e welfare inclusivo” è invece stato invece il tema della seconda tavola rotonda, tenutasi nel pomeriggio. Se l’avvocata Caterina Cabiddu dell’Associazione Nazionale Forense ha affrontato il tema delle reti tra professionisti (illustrando le varie opportunità offerte dalla legge), la consulente del lavoro e vice presidente di Confprofessioni Sardegna Paola Cogotti si è soffermata su “Coworking e Smart working”, portando all’attenzione della platea le ricadute positive di una nuova modalità di lavoro in grado di venire incontro alle esigenze dei lavoratori autonomi.

 

Più tecnico invece l’intervento del Direttore dell’Ente bilaterale nazionale per gli studi professionali Francesco Monticelli (che ha illustrato le novità del contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria sul tema del welfare inclusivo), mentre di formazione ha parlato Alberto Vacca, rappresentante dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili della Sardegna. “Siamo davanti ad una trasformazione epocale e senza una adeguata formazione molti professionisti rischiano di trovarsi in seria difficoltà” ha affermato. “Davanti a questi mutamenti gli sudi professionali devono affrontare una svolta culturale, entrando nell’ottica di aprirsi alle collaborazioni tra rappresentanti di diverse discipline.