Un patto per il lavoro e il clima da 30 miliardi

Pungetti, presidente Confprofessioni Emilia Romagna: Soddisfatti di aver fatto parte dell’intero processo decisionale. Andiamo avanti per una norma regionale sull’equo compenso Regione, parti sociali e Confprofessioni E.R. sottoscrivono l’accordo che regolamenterà lo sviluppo e gli investimenti sul territorio per i prossimi anni. Quattro assi fondamentali e tredici titoli chiave per creare un perimetro che tra i
Pungetti, presidente Confprofessioni Emilia Romagna: Soddisfatti di aver fatto parte dell’intero processo decisionale. Andiamo avanti per una norma regionale sull’equo compenso

Regione, parti sociali e Confprofessioni E.R. sottoscrivono l’accordo che regolamenterà lo sviluppo e gli investimenti sul territorio per i prossimi anni. Quattro assi fondamentali e tredici titoli chiave per creare un perimetro che tra i firmatari del Patto ha trovato un’adesione convinta su temi, metodi e percorso. Un nuovo Patto visto come un ‘progetto per l’Emilia-Romagna’ a cui tutti possono dare un contributo, un patto di impegni con un reciproco riconoscimento del ruolo di ciascuno dei soggetti firmatari.

 

“Per noi un’occasione storica, abbiamo la possibilità inedita di poter decidere cosa fare, quanto investire, dove, in un’azione condivisa” le parole del Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Il Patto, primo nel suo genere in Italia, avvia il percorso di ricostruzione e cambiamento, a partire dalla completa decarbonizzazione entro il 2050 e il 100% di energie rinnovabili al 2035. “Prevediamo investimenti in questa legislatura attorno ai 30 miliardi, tra pubblici e privati” ha continuato il Governatore.

 

“Il Patto costituisce un importante segnale di programmazione a lungo termine – le parole della Presidente Maria Pungetti – Come Confprofessioni E.R. ne condividiamo la filosofia di fondo, e siamo molto soddisfatti di aver fatto parte dell’intero processo decisionale, dalle prime riunioni fino alla firma di ieri. Andiamo avanti per una norma regionale sull’equo compenso e investimenti mirati allo sviluppo della attività libero professionale”.