La Commissione Europea ha recentemente pubblicato una relazione sui risultati di sei progetti pilota Erasmus+ che hanno coinvolto alleanze di università europee e autorità nazionali. L’obiettivo è stato quello di testare i criteri comuni alla base di un diploma europeo, una proposta che rappresenta un importante passo avanti per il settore dell’istruzione superiore in Europa. Tutti i progetti hanno confermato che un diploma europeo potrebbe migliorare significativamente le opportunità per studenti e istituti, promuovendo una collaborazione più stretta e innovativa tra i paesi membri.
Il diploma europeo, proposto ufficialmente nel marzo 2024 nel corollario delle iniziative dell’Anno europeo delle competenze, mira a creare un nuovo tipo di programma congiunto, realizzato su base volontaria e fondato su criteri comuni concordati a livello europeo. I progetti pilota, che hanno coinvolto 140 istituti di istruzione superiore, 17 ministeri e altre parti interessate, hanno identificato sedici criteri essenziali per la sua attuazione. Questi criteri si concentrano su tre aspetti principali: la gestione transnazionale del programma, l’esperienza di apprendimento degli studenti e i valori europei come inclusione, multilinguismo e sostenibilità. I criteri rispettano la libertà accademica, consentendo alle università di adattarli alle loro specificità nazionali.
Inoltre, i progetti pilota hanno fornito una serie di raccomandazioni per facilitare l’attuazione del diploma europeo. Queste includono lo sviluppo di strumenti e linee guida, la definizione di una chiara tabella di marcia e il lancio di ulteriori bandi Erasmus+ per finanziare nuovi progetti. Le raccomandazioni saranno al centro delle discussioni nel laboratorio politico previsto per il 2025, durante il quale saranno delineate le prossime tappe operative.
La relazione sottolinea che i progetti pilota hanno messo in luce numerose barriere legali e amministrative che complicano la creazione di corsi congiunti. Tra queste figurano differenze nella durata dei programmi, regole sull’uso delle lingue di insegnamento e limitazioni alla mobilità degli studenti. Questi ostacoli rappresentano sfide importanti, ma anche opportunità per migliorare il sistema educativo europeo. Il diploma europeo è stato concepito per affrontare queste difficoltà, integrando strumenti esistenti come i crediti ECTS e il supplemento al diploma del Processo di Bologna, ma andando oltre per promuovere un’istruzione superiore più inclusiva e interconnessa.
I benefici attesi sono molteplici. Da un lato, gli studenti, il diploma europeo offrirà maggiori opportunità di studio transnazionale, competenze interculturali e un migliore accesso al mercato del lavoro globale. Dall’altro lato, le università potranno collaborare più facilmente per sviluppare programmi innovativi, condividere risorse e attrarre talenti da tutto il mondo. Gli Stati membri, dal canto loro, rafforzeranno la loro autonomia strategica e competitività, contribuendo anche alla transizione verde e digitale. Infine, si ipotizza che il mercato del lavoro potrà beneficiare di laureati altamente qualificati, dotati di competenze avanzate come pensiero critico e creatività.
Entro la fine del 2024, gli Stati membri analizzeranno i criteri proposti e la Commissione pubblicherà un rapporto finale. Nel corso del 2025, sotto la presidenza polacca del Consiglio dell’UE, si prevede l’adozione di una risoluzione sul diploma europeo e di una raccomandazione correlata per un sistema di qualità e riconoscimento. Successivamente, saranno avviati forum politici annuali per monitorare i progressi e preparare una proposta ufficiale.
Roxana Mînzatu, Vicepresidente esecutiva per i Diritti sociali e le competenze, i posti di lavoro di qualità e la preparazione, ha dichiarato: “L’istruzione è un catalizzatore fondamentale per un’UE forte, competitiva e preparata. Il diploma europeo è un passo importante per migliorare la qualità dell’istruzione europea, basandosi sulla mobilità degli studenti e fungendo da trampolino verso la quinta libertà – la circolazione delle conoscenze. Mi compiaccio per il lavoro svolto nell’ambito dei progetti pilota Erasmus+, che contribuiscono a plasmare il diploma europeo e un eventuale status giuridico europeo per le alleanze tra istituti di istruzione superiore. Abbiamo bisogno di strumenti di questo tipo per sfruttare meglio gli eccellenti talenti dell’Europa.”
Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il sito web dello spazio europeo dell’istruzione e le risposte alle domande più frequenti.