Si è svolta oggi a Roma presso il Cnel la cerimonia della firma del documento Rome Call for AI Ethics, che impegna Confprofessioni a promuovere e sostenere un approccio etico all’intelligenza artificiale nel mondo delle libere professioni, secondo i principi etici della Rome Call promossi dalla Pontificia Accademia per la Vita e dalla Fondazione RenAIssance.
Confprofessioni è la prima confederazione italiana ad aderire al documento, già sottoscritto dal Governo italiano, da importanti gruppi tecnologici internazionali come Microsoft, Ibm e Cisco, da istituzioni come la FAO, da numerose università in tutto il mondo, aziende e privati, nonché dai rappresentanti delle tre religioni abramitiche e di undici grandi religioni orientali.
«Oggi, con la firma della Rome Call, ognuno di voi ha scelto di costruire un futuro in cui l’AI è uno strumento di progresso e di benessere per tutti, nel rispetto della dignità umana e del bene comune. I sei principi di questo appello – trasparenza, inclusione, responsabilità, imparzialità, affidabilità, e sicurezza e privacy – sono essenziali per garantire un uso etico e responsabile dell’intelligenza artificiale in qualsiasi ambito professionale», ha dichiarato l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della pontificia Accademia per la Vita e della Fondazione RenAIssance. «Grazie al vostro impegno, la consapevolezza dell’importanza di un approccio etico all’intelligenza artificiale viene sancita nel settore delle professioni. Questa azione, tradotta in realtà, può contribuire a creare un ambiente lavorativo più equo, sicuro e rispettoso per tutti».
«Condividiamo pienamente i principi che ispirano il documento Rome Call for AI Ethics per promuovere un approccio etico all’intelligenza artificiale; principi che investono naturalmente e trasversalmente il ruolo e le responsabilità dei professionisti nell’ambito della salute, della giustizia, del lavoro, della tutela del territorio nell’interesse dei loro pazienti e dei loro clienti e, più in generale, della collettività. Principi che si rispecchiano nei valori etici e deontologici di ogni libero professionista», ha affermato Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni. «Il settore delle libere professioni, che in Italia conta circa 1,4 milioni di professionisti, è tra i più esposti ai processi di implementazione dei sistemi di AI, determinando già oggi un profondo cambio di paradigma nelle prestazioni, nelle competenze e nell’organizzazione degli studi professionali» ha aggiunto Stella. «L’impiego di sistemi evoluti di intelligenza artificiale generativa incide anche sull’identità del professionista che si fonda sulla fiducia, sulla trasparenza e sulla deontologia professionale. Per questo la Rome Call for AI Ethics rappresenta per noi uno stimolo e un impegno a interpretare ancor più responsabilmente il nostro ruolo di attore sociale per contribuire a garantire la dignità umana e il bene comune».