Def, il governo vede rosa

Stop all’aumento delle tasse e pareggio di bilancio strutturale entro il 2017. Palazzo Chigi ha avviato l’esame del Documento di economia e finanza Piena realizzazione del jobs act, riforma della pubblica amministrazione, riforma della legge elettorale e dell’architettura istituzionale, riforma della scuola, adeguamento del settore del credito,  revisione della spesa orientata sia alla generazione di
Stop all’aumento delle tasse e pareggio di bilancio strutturale entro il 2017. Palazzo Chigi ha avviato l’esame del Documento di economia e finanza

Piena realizzazione del jobs act, riforma della pubblica amministrazione, riforma della legge elettorale e dell’architettura istituzionale, riforma della scuola, adeguamento del settore del credito,  revisione della spesa orientata sia alla generazione di risparmi che all’aumento  dell’efficacia dei servizi. È ambizioso il programma di riforme che accompagna il Documento di economia e finanza (Def) illustrato dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, lo scorso 7 aprile nel corso del Consiglio dei ministri.

 

Secondo Palazzo Chigi, laprogrammazione economico-finanziaria viene aggiornata alla luce di un quadro macro favorevole all’Italia e all’Eurozona: il prezzo dell’energia ha subito un drastico calo e al tempo stesso il rapporto euro/dollaro è più coerente con i fondamentali delle due aree economiche. Questa seconda componente del quadro macro si è realizzata grazie alla politica di quantitative easing della Bce, resa possibile sia dalla gestione responsabile dei bilanci nazionali dei paesi dell’Unione europea, sia dal nuovo clima maturato durante la presidenza italiana dell’Unione europea.

 

«Dopo un lungo periodo caratterizzato dall’instabilitàpolitico-istituzionale e dall’emergenza finanziaria – si legge in una nota di Palazzo Chigi – il Governo lavora alla politica economica in una prospettiva non più emergenziale e intende cogliere l’opportunità offerta dalla finestra temporale favorevole dando continuità alla propria strategia di medio termine: riduzione delle tasse compensata da risparmi sulla spesa, ripresa degli investimenti, gestione responsabile del bilancio statale, riforme strutturali».

 

Il quadro programmatico prospettato dal governo contempla una crescita superiore alle precedenti previsioni, grazie alla cancellazione delle tasse contemplate per il 2016 dalle clausole di salvaguardia e nonostante l’impatto negativo dei risparmi sulla spesa. Il quadro tendenziale aggiornato consentirebbe di raggiungere il pareggio di bilancio strutturale già nel 2016, tuttavia, l’esecutivo ha ritenuto opportuno confermare al 2017 il conseguimento di tale obiettivo così da conferire una natura espansiva alla programmazione per il 2016. Per il prossimo anno, infatti, il Governo si impegna a cancellare l’aumento delle tasse contemplato dalle clausole di salvaguardia, per un valore corrispondente a 1 punto di PIL. Questo intervento viene effettuato grazie ai risparmi della revisione della spesa e al beneficio che si registra grazie alla crescita maggiore e alla spesa per interessi sul debito inferiore rispetto alle previsioni precedenti.  Il ricorso alla “clausola delle riforme” prevista dalle linee guida sulla flessibilità delle regole europee pubblicate dalla Commissione lo scorso gennaio, consente di contenere l’aggiustamento strutturale a 0,1% del Pil rispetto allo 0,5% altrimenti richiesto dalle regole comuni.