Il Pil torna a crescere

L’Istat rivede al rialzo il Pil (+0,3%) nel secondo trimestre. Aumentano i consumi (+0,3%). Sale il valore aggiunto dei servizi (+0,3%) Nel secondo trimestre del 2015 il prodotto interno lordo (PIL) è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,7% nei confronti del secondo trimestre del 2014. Lo rileva una nota dell’Istat, sottolineando
L’Istat rivede al rialzo il Pil (+0,3%) nel secondo trimestre. Aumentano i consumi (+0,3%). Sale il valore aggiunto dei servizi (+0,3%)

Nel secondo trimestre del 2015 il prodotto interno lordo (PIL) è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,7% nei confronti del secondo trimestre del 2014. Lo rileva una nota dell’Istat, sottolineando che la stima preliminare diffusa lo scorso 14 agosto aveva rilevato una crescita congiunturale dello 0,2% e tendenziale dello 0,5%.

 

Rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati della domanda interna hanno mostrato andamenti dissimili, con i consumi finali nazionali in aumento dello 0,3% (+0,4% per i consumi finali dei residenti) e gli investimenti fissi lordi in diminuzione dello 0,3%. Riguardo alle componenti estere si è registrata una crescita più intensa per le importazioni (+2,2%) che per le esportazioni (+1,2%).

 

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito positivamente alla crescita del PIL per 0,2 punti percentuali (+0,3 il contributo dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private (ISP), nullo quello della spesa della Pubblica Amministrazione (PA) e -0,1 quello degli investimenti fissi lordi). Anche la variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del PIL (+0,4 punti percentuali), mentre l’apporto della domanda estera netta è stato negativo per 0,2 punti percentuali.

 

Rispetto al trimestre precedente, il valore aggiunto dell’industria è rimasto stazionario e quello dei servizi è aumentato dello 0,3%, mentre quello dell’agricoltura è diminuito dell’1,1%. La stabilità congiunturale del settore industriale deriva da una crescita dello dell’industria in senso stretto (+0,2%) e da una flessione delle costruzioni (-0,7%). In termini tendenziali, il valore aggiunto dell’industria ha registrato una variazione nulla, con un incremento dello 0,4% dell’industria in senso stretto e una flessione dell’1,5% delle costruzioni; il valore aggiunto dell’agricoltura è aumentato dell’1,7% e quello dei servizi dello 0,5%.