Accesso ai mercati

Secondo i dati dell’Unione europea, il commercio di servizi (compresi i servizi professionali) rappresenta solamente il 25% di tutto il commercio all’interno dell’Europa. Si tratta di una quota molto bassa rispetto all’importanza generale del settore dei servizi per l’economia europea, che rappresenta il 70% del Pil europeo. Già con l’adozione della Direttiva 2006/123/CE sui servizi
Secondo i dati dell’Unione europea, il commercio di servizi (compresi i servizi professionali) rappresenta solamente il 25% di tutto il commercio all’interno dell’Europa.

Si tratta di una quota molto bassa rispetto all’importanza generale del settore dei servizi per l’economia europea, che rappresenta il 70% del Pil europeo. Già con l’adozione della Direttiva 2006/123/CE sui servizi nel mercato interno e la sua attuazione da parte degli Stati membri, Bruxelles ha eliminato numerose barriere alla “fornitura di servizi nel mercato interno”. Tuttavia, la mobilità dei professionisti (inclusi i liberi professionisti, ma non solo) nell’Unione europea rimane piuttosto bassa: il 9% dei cittadini europei ha lavorato all’estero, mentre tra il 2007 e il 2013 gli Stati membri hanno adottato decisioni per circa 278 mila richieste di riconoscimento, consentendo a 230 mila professionisti di stabilirsi in un altro Stato membro.

Ancor più complesso risulta poi espandersi oltre i confini del Mercato unico europeo, dove il riconoscimento di una qualifica professionale è reso ancora più difficile dalla mancanza di procedure e/o criteri. Ulteriori sfide sono la conoscenza dei mercati target, ad esempio la regolamentazione diversa dalle qualifiche, la possibilità di interagire con potenziali clienti/partner e presentare i propri servizi, il supporto legale, il diritto del lavoro e il finanziamento dell’espansione verso i mercati di paesi terzi. Per fronteggiare queste criticità, le linee d’azione per l’accesso ai mercati e l’internazionalizzazione dei professionisti prevedono:

– Prestazione di servizi a sostegno delle imprese per i liberi professionisti: gli Stati membri sono incoraggiati a lavorare a stretto contatto con le associazioni di liberi professionisti, in particolare identificando le necessità e ove necessario adottando un approccio su misura per affrontarle (ad esempio il miglioramento delle informazioni di mercato, quali quelle su appalti pubblici, presenza in rete, creazione di reti/partenariati/fiere, istruzione e formazione).

– Facilitare l’accesso ai mercati di paesi terzi: la Commissione e gli Stati membri cercano una migliore prestazione di servizi di supporto alle imprese per i liberi professioni affinché si espandano in questi mercati. Ciò includerà anche lo sviluppo di partnership per l’espansione internazionale dei liberi professionisti. A questo riguardo, occorre valutare il potenziale di tutti gli strumenti disponibili, come la rete European Enterprise Network o il portale La tua Europa.