A marzo partite Iva in calo, -2% rispetto al 2014

Pubblicati i dati dell’Osservatorio del Ministero delle Finanze. In calo le aperture relative alle persone fisiche e alle società di persone (-5,9% e -1,2%), in aumento invece le società di capitali (+11,9%) 51.914 nuove partite Iva nel mese di marzo, il 2% in meno rispetto al corrispondente mese del 2014. Il 70,2% è relativo alle
Pubblicati i dati dell’Osservatorio del Ministero delle Finanze. In calo le aperture relative alle persone fisiche e alle società di persone (-5,9% e -1,2%), in aumento invece le società di capitali (+11,9%)

51.914 nuove partite Iva nel mese di marzo, il 2% in meno rispetto al corrispondente mese del 2014. Il 70,2% è relativo alle persone fisiche, il 22,7% alle società di capitali, il 6,4% alle società di persone, mentre lo 0,7% riguarda i “non residenti” e “altre forme giuridiche”. Lo rileva l’Osservatorio sulle partite Iva del Ministero delle Finanze.

Rispetto al marzo 2014 si registra un calo di aperture per le persone fisiche e le società di persone (rispettivamente pari a -5,9% e -1,2%), le società di capitali mostrano invece un sensibile aumento (+11,9%) che conferma il trend positivo registrato negli ultimi due anni, legato alle recenti norme civilistiche che facilitano l’apertura di società a responsabilità limitata.

 

È il Nord a fare la parte del leone con il 42,2% delle nuove aperture, seguono il Sud e Isole con il 35,5%, infine il Centro con il 22,2%. Il confronto con il corrispondente mese dell’anno precedente mostra le flessioni più marcate nella Provincia Autonoma di Bolzano (-14,2%), nelle Marche (-10,1%) e in Umbria (-9%), mentre gli aumenti più evidenti si sono registrati in Valle d’Aosta (+19%), Campania (+5,9%) e Molise (+1,3%).

 

La classificazione per settore produttivo evidenzia che il commercio registra il maggior numero di aperture di partite Iva (24% del totale), seguito dalle attività professionali (12,4%) e dall’agricoltura (10% del totale). Rispetto al marzo 2014, tra i principali settori, gli incrementi più significativi si rilevano nel trasporto/magazzinaggio (+12,4%), nel settore delle attività immobiliari (+10%) e nelle “altre attività di servizi” (+9,5%); di contro, si osserva un calo del 18% per le attività finanziarie.

 

L’Osservatorio rileva inoltre che Il 45,3% delle aperture è attribuibile ai giovani fino a 35 anni e il 35,6% a soggetti tra 36 e 50 anni. Rispetto a marzo dello scorso anno emerge un calo di aperture nelle classi di età più giovani e un aumento di aperture nelle classi di età più anziane (dal -13% della classe più giovane al +17% della più anziana).

 

Infine, sono stati complessivamente 14.633 i soggetti che a marzo 2015 hanno aderito al regime fiscale di vantaggio o al regime forfetario (il 28% del totale delle nuove aperture). Entrambi i regimi esonerano i contribuenti dal pagamento di Iva e Irap.