Rapporto Istat 2019: -1,4% di lavoratori indipendenti negli ultimi 12 mesi

Confprofessioni al governo: necessarie misure che favoriscano il lavoro dei professionisti A giugno occupazione stabile rispetto al mese precedente, crescita del tasso di occupazione del Paese al 59,2% (+0,1%) e diminuzione del tasso di disoccupazione al 9,7%. Questi i dati pubblicati il 31 luglio scorso dall’Istat, che conferma in sostanza l’andamento occupazionale registrato nel trimestre
Confprofessioni al governo: necessarie misure che favoriscano il lavoro dei professionisti

A giugno occupazione stabile rispetto al mese precedente, crescita del tasso di occupazione del Paese al 59,2% (+0,1%) e diminuzione del tasso di disoccupazione al 9,7%. Questi i dati pubblicati il 31 luglio scorso dall’Istat, che conferma in sostanza l’andamento occupazionale registrato nel trimestre scorso.

 

La crescita del lavoro dipendente non è però l’unica notizia. Lo studio evidenzia anche l’ampia “divaricazione delle dinamiche occupazionali per tipologia”, cioè lo stacco tra la crescita dei lavoratori dipendenti – sebbene trainata per lo più dai contratti part time –  e il calo dei lavoratori indipendenti, diminuiti nell’ultimo mese di 58mila unità e di 76mila unità (-1,4%) negli ultimi 12 mesi, confermando il trend degli ultimi anni.

 

In particolare, secondo il rapporto annuale Istat del 2019 pubblicato a fine luglio scorso, tra il 2008 e il 2018 si è registrata una diminuzione dell’11,8% (-189mila unità) dei lavoratori autonomi senza dipendenti, categoria che raggruppa lavoratori in proprio e liberi professionisti; del 3,9% dei lavoratori indipendenti datori di lavoro (-3.676 unità) e del 48,4% dei collaboratori.

 

Tuttavia, sottolinea l’Istat, i liberi professionisti si confermano la componente più dinamica dell’occupazione indipendente, con una crescita sostenuta negli ultimi dieci anni in tutta Italia, specialmente al Nord e al Centro. Un dato che riflette quanto già rilevato dal Rapporto 2018 sulle libere professioni in Italia: “la consolidata presenza delle libere professioni nel mercato del lavoro costituisce un predittore della ricchezza economica nelle regioni italiane e nei paesi europei dove cresce maggiormente il Pil”. Tuttavia, in un contesto economico caratterizzato da una crescita economica piatta, diventa una priorità mettere in campo misure che incoraggino l’attività dei lavoratori indipendenti e in particolare il lavoro ad alto contenuto intellettuale dei liberi professionisti.

 

In questo ambito, tra luglio e agosto Confprofessioni ha presentato al Governo una serie di interventi per rilanciare l’attività dei professionisti e sostenere l’occupazione negli studi professionali. Taglio del cuneo fiscale, estensione della Flat Tax alle STP, servizi di welfare, lotta all’evasione, supporto all’economia del Meridione e politiche di equo compenso in relazione alle prestazione offerte dai professionisti sono misure che sostengono le libere professioni e contribuiscono alla crescita economica di tutto il Paese.