Avvocati, anche il Consiglio di Stato boccia regolamento specializzazioni

Respinto appello del ministero della Giustizia contro la sentenza del Tar su ricorso Anf. Di seguito il Comunicato stampa dell’Associazione diffuso il 28 novembre “Il Consiglio di Stato, con la sentenza di oggi, nel respingere l’appello del Ministero della Giustizia avverso la sentenza del Tar Lazio dell’anno scorso, che aveva accolto il ricorso promosso da
Respinto appello del ministero della Giustizia contro la sentenza del Tar su ricorso Anf. Di seguito il Comunicato stampa dell’Associazione diffuso il 28 novembre

“Il Consiglio di Stato, con la sentenza di oggi, nel respingere l’appello del Ministero della Giustizia avverso la sentenza del Tar Lazio dell’anno scorso, che aveva accolto il ricorso promosso da ANF sul regolamento ministeriale sulle specializzazioni forensi, mette la parola fine alla vicenda e impone di ripartire con un’idea seria di specializzazione che possa permettere realmente all’Avvocatura di rispondere in maniera efficace e qualificata alle istanze di cittadini e imprese”.

Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini.

“Non ci interessa rivendicare la correttezza e la coerenza della nostra posizione, portata avanti nell’esclusivo interesse degli Avvocati, ma ci preme affermare – continua Pansini – in prima battuta che le specializzazioni sono un patrimonio dell’intera Avvocatura e non un territorio di caccia delle associazioni specialistiche che in questa vicenda hanno pensato unicamente al rispettivo ambito di competenza sostenendo posizioni francamente incomprensibili e demolite dal Consiglio di Stato. Ora si tratta di recuperare il tempo perduto e l’Associazione Nazionale Forense, così come avvenuto in occasione dell’annullamento del regolamento elettorale e se ve ne sarà il tempo, è pronta ad offrire il suo fattivo contributo al Ministro Orlando; se solo infatti politica, le istituzioni forensi e Ministero della Giustizia avessero seguito le raccomandazioni sollevate da molti nel corso di questi anni, oggi non saremmo costretti a ricominciare dal via. È l’ennesimo colpo inferto alla legge professionale forense del 2012, palesemente inadeguata, e ai suoi regolamenti attuativi”.

“Serve mettere in campo al più presto  – aggiunge Pansini – una proposta seria di specializzazione dell’Avvocato che tenga conto della bocciatura del colloquio presso il Consiglio Nazionale Forense, dell’elenco delle materie e del limite al numero delle specializzazioni e della circostanza, sostenuta dal Tar Lazio nella sentenza n. 4428 del 14.4.2016 e non ribaltata dal Consiglio di Stato, che le disposizioni del regolamento non censurate non creano alcuna riserva esclusiva, in materia di organizzazione dei corsi, in capo al Consiglio Nazionale Forense e ai consigli dell’ordine, ai quali è riservato un mero ruolo di promozione, e che rimane ferma la possibilità per altri operatori economici (siano essi scuole o enti promotori di corsi di alta formazione) di proporre ulteriori corsi”.

“La specializzazione deve essere un reale strumento per rafforzare le qualità delle prestazioni professionali dell’Avvocato e per garantire alla società e ai cittadini qualità e preparazione, necessarie in una realtà di sempre nuove e più complesse esigenze legate alla tutela dei diritti” – conclude Pansini.

 

Roma 28 novembre 2017