Scotti (FIMMG): “Una casa di comunità ogni 250 km² non è prossimità”

Il sottosegretario Costa al 78° Congresso FIMMG: "Non possono sostituire presenza capillare dei medici di famiglia"

“Una casa di comunità ogni 200 km² non è prossimità. Il progetto delle case di comunità si deve integrare con il sistema attuale, deve essere integrativo non sostitutivo della rete degli studi medici presenti nel nostro Paese”. Lo ha sottolineato il segretario nazionale della FIMMG Silvestro Scotti, intervenendo alla tavola rotonda “La prossimità e l’assistenza a domicilio come vera transizione ecologica in sanità” durante il 78° Congresso nazionale FIMMG-Metis, in corso a Villasimius.

Tra i temi al centro del dibattito, la transizione ecologica in sanità come opportunità e il progetto “FIMMGreen” per l’ambiente.

Molto apprezzato l’intervento del sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. “Guai a pensare che le case di comunità possano sostituire la presenza capillare sul territorio dei medici di medicina generale. E su questo io mi batterò” ha detto Costa. “Siamo in una fase straordinaria, abbiamo tante risorse da investire in sanità. Ma per lavorare a una sanità migliore c’è bisogno di consolidare la presenza sul territorio dei medici di famiglia”.

“Sono convinto che il medico di medicina generale debba essere l’avamposto per la medicina del futuro – ha aggiunto Costa – Mi auguro che si arrivi a comprendere definitivamente che la vostra presenza sul territorio rappresenta l’ossatura del SSN”.