Elezioni Europee, UE pronta a contrastare la disinformazione elettorale

Le misure e le strategie per tutelare le elezioni in programma dal 6 al 9 giugno 2024

Le elezioni europee, previste dal 6 al 9 giugno 2024, rappresentano un momento decisivo per la democrazia nell’Unione Europea. Tuttavia, questo evento è minacciato dalla disinformazione e dalla manipolazione delle informazioni, strumenti utilizzati da attori sia interni che esterni per compromettere la fiducia nei processi democratici. Pertanto, le istituzioni dell’Unione Europea stanno intensificando gli sforzi per contrastare la disinformazione elettorale, impegno essenziale per salvaguardare la democrazia e garantire un processo elettorale trasparente e libero da manipolazioni.

Uno dei principali obiettivi delle campagne di disinformazione è incoraggiare la partecipazione elettorale, spesso diffondendo notizie false le quali possono influenzare negativamente gli elettori. Ad esempio, in Italia è stata diffusa su Facebook e TikTok la falsa affermazione che una bassa affluenza alle urne possa innescare un referendum per l’uscita immediata dall’UE. Questa notizia è completamente falsa: nessun trattato europeo prevede una disposizione del genere. L’obiettivo di queste menzogne ​​è chiaro: incoraggiare i cittadini dal votare, minacciando così la legittimità del voto.

L’Osservatorio Europeo dei Media Digitali (EDMO) svolge un ruolo fondamentale nel monitorare e contrastare la disinformazione. Recentemente, ha pubblicato un rapporto mensile che evidenzia come l’UE sia diventata l’argomento principale delle campagne di disinformazione, rappresentando il 15% del totale delle fake news rilevate. Le notizie false più comuni dipingono l’Unione Europea come corrotta, manipolando la percezione delle elezioni e descrivendole come truccate.

Altro aspetto preoccupante è l’adattamento delle strategie di disinformazione da parte di attori esterni, come la rete russa Pravda. L’EDMO ha rivelato che la Pravda ha lanciato nuovi siti web con URL leggermente modificati per diffondere propaganda in diverse lingue dell’UE. Questi siti amplificano le affermazioni di politici filo-russi, cercando di contrastare l’opinione pubblica europea e il risultato delle elezioni.

Per contrastare queste minacce, L’UE lavora a stretto contatto con partner internazionali attraverso i forum come il meccanismo di risposta rapida del G7. Questa cooperazione è essenziale per sviluppare strumenti e strategie efficaci contro la manipolazione delle informazioni e per aumentare la resilienza ai tentativi di interferenza esterna. Inoltre, l’Unione Europea ha messo in atto una serie di misure e iniziative:

Le Campagne di sensibilizzazione e alfabetizzazione mediatica come quella effettuata dal Parlamento Europeo. Si tratta di produrre una serie di video informativi disponibili in 24 lingue ufficiali dell’UE, che spiegano le tecniche utilizzate dagli attori della disinformazione per ingannare i cittadini. Inoltre, è stato distribuito un opuscolo con 10 consigli pratici per contrastare la disinformazione, invece, la Commissione Europea ha creato un kit di strumenti per insegnanti su come individuare e combattere le fake news.

Sono stati attuati anche Leggi e Regolamenti, come la Legge sui Servizi Digitali (DSA) che è una normativa fondamentale che impone alle piattaforme online di mitigare i rischi legati alla disinformazione. La Commissione Europea ha già avviato procedimenti contro alcune grandi piattaforme come X (precedentemente Twitter) e Meta (che gestisce Facebook e Instagram) per potenziali violazioni del DSA relative all’integrità elettorale.

Infine, L’EDMO ha istituito una task force specifica per le elezioni europee del 2024, con l’obiettivo di monitorare e contrastare la disinformazione. Questa task force è impegnata a fornire aggiornamenti quotidiani e analisi dettagliate sulle principali minacce di disinformazione.

Attraverso queste iniziative, l’UE mira a garantire che i cittadini possano esercitare il proprio diritto di voto in modo informato e consapevole. Tuttavia, la lotta contro la disinformazione richiede l’impegno di tutti: istituzioni, media, piattaforme online e cittadini. È fondamentale che ogni elettore sia vigile e critico nei confronti delle informazioni che riceve, verificando le fonti e denunciando le notizie false.

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