A difesa del lavoro

E’ uscito il nuovo numero del Bollettino Adapt, la newsletter diretta da Michele Tiraboschi Pubblichiamo l’articolo “A difesa del lavoro” di Giancamillo Palmerini e Silvia Spattini, che apre il nuovo numero del bollettino Adapt del 10 gennaio 2011 n. 45, la newsletter di aggiornamento sui temi del lavoro e delle relazioni industriali realizzata dall’Associazione per
E’ uscito il nuovo numero del Bollettino Adapt, la newsletter diretta da Michele Tiraboschi

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Pubblichiamo l’articolo “A difesa del lavoro” di Giancamillo Palmerini e Silvia Spattini, che apre il nuovo numero del bollettino Adapt del 10 gennaio 2011 n. 45, la newsletter di aggiornamento sui temi del lavoro e delle relazioni industriali realizzata dall’Associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali, in collaborazione con il Centro studi internazionali e comparati Marco Biagi.

“La legge di stabilità, approvata nelle scorse settimane dal Parlamento, ha prorogato, anche per il 2011, le misure per l’occupazione ed il sostegno al reddito previste per gli anni passati. Una scelta che predilige, con la conferma ed il rifinanziamento dell’istituto della cassa in deroga, la difesa dei posti di lavoro esistenti. Altri, invece, sono gli strumenti pensati per agevolare l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, come un rinnovato impegno sull’apprendistato. Le regioni e le parti sociali, dal canto loro, stanno rinnovando gli accordi per la gestione degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2011, avendo peraltro la possibilità di utilizzare le risorse finanziarie residue dai fondi stanziati nel 2010 anche per il 2011.
A differenza dei Paesi del nord Europa, il modello italiano di flexicurity ha puntato decisamente sulla salvaguardia dei posti di lavoro e la riqualificazione dei lavoratori, più che sulla gestione dei soggetti una volta espulsi dal mercato. Si è scommesso, infatti, su una ripresa che necessiterà delle professionalità, magari riqualificate, già presenti nel nostro tessuto produttivo, caratterizzato da una miriade di PMI, evitando la dispersione di preziose competenze. I relativi modesti tassi di crescita della disoccupazione nel nostro Paese sembrano confermare la bontà delle opzioni di politica del lavoro adottate fin qui.
Il sistema italiano degli ammortizzatori sociali, che si è venuto configurando negli ultimi due anni, è caratterizzato, in particolar modo, per la capacità di cooperazione tra le istituzioni e le parti sociali e per l’impegno nel rendere maggiormente effettivo il legame tra la partecipazione a percorsi di politiche attive ed il godimento delle misure di sostegno al reddito. Il 2011 sarà l’anno in cui, probabilmente, si dovrà stilare un primo bilancio sulle esperienze realizzatesi nell’ultimo biennio, e predisporre, se li si ritiene necessari, quegli accorgimenti, ed aggiornamenti, che rendano l’impianto complessivo più efficiente ed equo. In questa prospettiva, potrebbero essere maggiormente valorizzate quelle esperienze che tentano, attraverso meccanismi premiali, di promuovere la partecipazione della bilateralità.
Tutto ciò deve essere, inoltre, inquadrato, in un’ottica più generale, che presuppone una complessiva riforma del sistema degli ammortizzatori sociali, non più procrastinabile. Il funzionamento delle diverse tipologie di ammortizzatori nella crisi e le valutazioni sulla efficacia forniscono preziosi spunti progettuali per il futuro”.

Giancamillo Palmerini
Scuola internazionale di Dottorato in Diritto delle relazioni di lavoro
Adapt – Fondazione Marco Biagi
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Silvia Spattini
Direttore di Adapt
 

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