“Per stimolare l’occupazione dobbiamo accelerare sull’apprendistato professionalizzante”. È il commento del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, al termine dell’incontro del 16 giugno tra le parti sociali e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi, il Sottosegretario Pasquale Viespoli e gli assessori Regionali competenti. “Il comparto degli studi professioni, in sintonia con le linee politiche del ministero del Lavoro, si sta impegnando per potenziare l’apprendistato negli studi, che rappresenta la via più efficace per l’accesso al mercato del lavoro soprattutto per le fasce più giovani”.
Sei le aree di intervento contenute nel piano discusso da Stato, Regioni e parti sociali che verrà messo a punto in un vertice per definire le linee guida per l’impiego dei contratti di apprendistato, che si terrà nei prossimi giorni. Obiettivo primario facilitare il passaggio dalla scuola al lavoro, rilanciare l’istruzione tecnico-professionale e dare valore al contratto di apprendistato. Inoltre, verranno promosse le esperienze di lavoro durante il percorso di studi, l’educazione alla sicurezza sul lavoro e valorizzata, già dalla scuola e dall’università, l’attenzione alle prospettive pensionistiche.
Durante l’incontro ministro e parti sociali hanno fatto il punto sullo stato di attuazione degli ammortizzatori sociali e della formazione dopo gli accordi del febbraio scorso. “In questi mesi gli ammortizzatori sociali in deroga negli studi professionali si sono dimostrati sicuramente uno strumento efficace contro la crisi” ha sottolineato Stella. “Tuttavia è mancato in diverse aree del Paese quel punto di raccordo con le Regioni che avrebbero garantito maggiori garanzie agli studi in crisi. Condividiamo, quindi, l’impostazione data dal ministro Sacconi di convocare al tavolo delle parti sociali anche gli assessori regionali competenti. È la strada giusta” ha concluso il presidente di Confprofessioni “per dispiegare su tutto il territorio nazionale le potenzialità inespresse della formazione e delle misure anticrisi negli studi professionali”.