CRISI DI IMPRESA E DELL’INSOLVENZA, VIA LIBERA ALLA RIFORMA

Lo scorso 10 febbraio, il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge delega. Orlando: “Dopo 74 anni una riforma per la competitività. Sparisce il termine ‘fallimento’, stigma sociale superato” Via libera alla riforma della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Lo scorso 10 febbraio, il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Giustizia, Andrea
Lo scorso 10 febbraio, il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge delega. Orlando: “Dopo 74 anni una riforma per la competitività. Sparisce il termine ‘fallimento’, stigma sociale superato”

Via libera alla riforma della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Lo scorso 10 febbraio, il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha infatti approvato un disegno di legge delega al governo per la riforma organica delle discipline della crisi di impresa e dell’insolvenza.

 

“Questa legge arriva dopo 74 anni rispetto alla precedente e si allinea ai criteri che ispirano gli altri Paesi europei. E’ una riforma di carattere strutturale, per un settore che era segnalato come tra i più critici per la competitività del Paese”, ha commentato Orlando nel corso della conferenza stampa con il presidente aggiunto della Cassazione, Renato Rordorf. “L’obiettivo è assicurare, senza pregiudicare interessi dei creditori, la continuità dell’impresa, la sua attività”, ha spiegato il ministro, sottolineando “l’approccio diverso al tema dell’insolvenza e della crisi dell’impresa attraverso il superamento del termine ‘fallito’, che porta con sé uno stigma sociale da considerarsi superato anche dal moderno ciclo economico”. In un’ottica di continuità dell’impresa, il Guardasigilli ha sottolineato che “la liquidazione coatta amministrativa diventa “l’extrema ratio”. Con la riforma il governo ha cercato di dare alla crisi d’impresa “una risposta diversa”, affinché “i beni siano il meno possibile sottratti alla circolazione e restino un bene dell’impresa e quindi dell’economia”.

 

I punti salienti del disegno di legge delega prevedono: un meccanismo di allerta precoce e di aiuto alle imprese in crisi prima del default e dell’intervento giudiziale, con piani di risanamento assistiti da “mediatori”; la semplificazione delle regole processuali con la riduzione delle incertezze interpretative e applicative; l’introduzione della figura del ‘giudice specializzato’ in materia di crisi aziendali. Inoltre, i tribunali delle imprese si occuperanno delle procedure concorsuali di maggiori dimensioni, mentre le procedure di sovraindebitamento resteranno di competenza dei tribunali ordinari.

È prevista una nuova modalità di vendita dei beni sottoposti a procedura concorsuale (il cosiddetto sistema common) con il rafforzamento di un market place unico nazionale.  Tutti i beni posti in vendita verranno infatti inseriti in un mercato telematico unificato a livello nazionale, così da ampliare la platea dei potenziali acquirenti.

Infine, viene riformata la disciplina dell’amministrazione straordinaria per le grandi imprese. “Si tratta – ha commentato il ministro – di un profondo cambio, sia nell’approccio che nello spirito, con una semplificazione e velocizzazione delle procedure, anche per ottimizzare i costi”.