Delega lavoro, riparte la discussione in Aula

Tra le novità del ddl all’esame della Commissione Lavoro del Senato l’agenzia nazionale del lavoro, la promozione delle politiche attive e la semplificazione sulla sicurezza sul lavoro Martedì 7 ottobre, l’aula al Senato riprenderà la discussione sulla delega al lavoro (ddl n. 1428), il cosiddetto jobs act, introdotto dal relatore Maurizio Sacconi nella seduta di
Tra le novità del ddl all’esame della Commissione Lavoro del Senato l’agenzia nazionale del lavoro, la promozione delle politiche attive e la semplificazione sulla sicurezza sul lavoro

Martedì 7 ottobre, l’aula al Senato riprenderà la discussione sulla delega al lavoro (ddl n. 1428), il cosiddetto jobs act, introdotto dal relatore Maurizio Sacconi nella seduta di mercoledì 24 settembre. Il relatore ha ricordato che il testo proposto dalla Commissione Lavoro porta a compimento il processo, avviato nel 1997, di rinnovamento del mercato del lavoro nel segno della flessibilità richiesta dalle imprese e della sicurezza dei lavoratori nel contesto della globalizzazione. La legge Treu superava infatti il pregiudizio ideologico del monopolio del collocamento pubblico e introduceva il lavoro interinale. Il passaggio, prefigurato da Marco Biagi, dalle tutele rigide e passive all’autosufficienza del lavoratore, occupabile in quanto titolare di diritto di accesso alle conoscenze, è stato interrotto dalla legge n. 22 del 2012 che ha irrigidito l’ingresso e non ha dato certezze sulla risoluzione del contratto di lavoro. Il ddl in esame prevede l’istituzione di un’Agenzia nazionale del lavoro per superare la segmentazione delle competenze su base regionale e provinciale e conferisce deleghe al Governo per riformare gli ammortizzatori sociali su base assicurativa, per riformare i servizi per l’impiego e per promuovere politiche attive attraverso il fascicolo elettronico; per riordinare le tipologie dei contratti di lavoro e per tutelare la maternità favorendo la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; per semplificare le norme in materia di igiene e sicurezza del lavoro e razionalizzare i controlli ispettivi; per riformare lo Statuto dei lavoratori, ad eccezione dei diritti sindacali.