Dentista, nel 2013 il 12% ha rinunciato

Secondo un Rapporto Istat, al Sud solo il 27,7% si è avvalso di cure odontoiatriche rispetto alla media nazionale del 37,9%. Diminuito il ricorso ai dentisti che esercitano la libera professione Nel 2013, il 12% delle persone dai 14 anni in su ha rinunciato, nei 12 mesi precedenti, a una visita odontoiatrica o a trattamenti
Secondo un Rapporto Istat, al Sud solo il 27,7% si è avvalso di cure odontoiatriche rispetto alla media nazionale del 37,9%. Diminuito il ricorso ai dentisti che esercitano la libera professione

Nel 2013, il 12% delle persone dai 14 anni in su ha rinunciato, nei 12 mesi precedenti, a una visita odontoiatrica o a trattamenti per motivi economici. Sul totale di chi rinuncia alle visite, i motivi economici incidono per l’85,2%. E’ quanto emerge dal rapporto ‘Il ricorso alle cure odontoiatriche e la salute dei denti in Italia 2013’ dell’Istat, pubblicato lo scorso 6 luglio.

 

Le cure odontoiatriche hanno subìto una flessione negli anni della crisi economica e, secondo il Rapporto, la quota di popolazione che durante l’anno si è rivolta al dentista o all’ortodontista è pari al 37,9% nel 2013, dal 39,3% del 2005. Risulta invece in aumento, dal 24,0% al 29,2%, la percentuale di persone che hanno dilazionato le visite in un arco temporale più lungo, da 1 a 3 anni.

 

Diminuisce, inoltre, il ricorso ai dentisti che esercitano la libera professione (la percentuale passa dal 34,7% nel 2005 al 32,3%), mentre rimane molto contenuta la quota coperta dal settore pubblico o convenzionato, pari al 5% e stabile rispetto al 2005.

 

Dal punto di vista geografico, lo svantaggio del Mezzogiorno è molto evidente, solo il 27,7% della popolazione dai 3 anni in su ha fatto ricorso alle cure odontoiatriche (rispetto alla media nazionale del 37,9%). Inoltre è più alta la quota di chi rinuncia per motivi economici (14,5% rispetto al 12,0% osservato a livello nazionale).

 

Anche per le visite per prevenzione o per la pulizia dei denti professionale, la quota di persone rilevata nel Meridione (16,1%) è la metà di quella del Nord (30,7%), mentre è doppia rispetto al Nord la percentuale di coloro che non sono mai stati da un dentista (12,1% contro 6,2%).

 

A livello nazionale migliora complessivamente la salute dei denti rispetto al 2005.  Dal Rapporto Istat emerge, infatti, che la quota di persone dai 14 anni in su che conserva tutti i propri denti naturali passa dal 37,8 al 41,4%, mentre coloro che hanno perso tutti i denti naturali si riducono dal 12,0 al 10,8%.

 

Per tutti gli indicatori di accesso alle cure e della salute orale permangono le diseguaglianze sociali. Il ricorso al dentista nell’anno supera il 50% tra le persone con titolo di studio alto e scende al 27,6% tra chi ha conseguito al massimo la licenza media. Le persone anziane senza alcun dente naturale sono il 17,9% tra coloro che hanno almeno la laurea e il 41,6% tra quanti hanno un basso titolo di studio.

 

Infine, si riduce dal 39,4% del 2005 al 34,0% del 2013 la quota di bambini (3-14 anni) che non è mai stata dal dentista, percentuale che scende al 32,2% per quelli con almeno un genitore laureato e sale al 41,5% se i genitori hanno al massimo la licenza media. Tra i bambini stranieri raggiunge il 46,3%.