Di Maio a Confprofessioni: equo compenso sotto osservazione

Il presidente Stella a Palazzo Chigi per illustrare la petizione lanciata da Confprofessioni per dire basta agli incarichi gratuiti della P.A. «Esamineremo quanto prima la norma dell’equo compenso, partendo dall’aggiornamento dei parametri giudiziali fino a un compenso dignitoso per tutti i professionisti».   È quanto ha riferito il vicepremier e Ministro dello Sviluppo Economico Luigi
Il presidente Stella a Palazzo Chigi per illustrare la petizione lanciata da Confprofessioni per dire basta agli incarichi gratuiti della P.A.

«Esamineremo quanto prima la norma dell’equo compenso, partendo dall’aggiornamento dei parametri giudiziali fino a un compenso dignitoso per tutti i professionisti».

 

È quanto ha riferito il vicepremier e Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio al presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, durante un colloquio che si è svolto oggi pomeriggio a Palazzo Chigi, a margine del lancio della petizione di Confprofessioni e di altre sigle del lavoro autonomo, per chiedere l’immediata attuazione della norma sull’equo compenso.

 

L’incontro definito “cordiale” ha permesso di chiarire alcuni aspetti che riguardano il mondo dei professionisti, facendo emergere la comune intenzione di affrontare il problema che da sempre i professionisti denunciano: le pubbliche amministrazioni devono smetterla di chiedere incarichi gratuiti. Sul decreto crescita, pronto per l’approvazione del Governo, il presidente Stella ha ribadito la necessità di estendere gli incentivi anche ai professionisti, in particolare le misure dell’industria 4.0 attualmente precluse, accogliendo le rassicurazioni del vicepremier Di Maio che ha specificato che “in sede di conversione ci saranno spazi di manovra”.

 

Altro tema caldo è il salario minimo su cui Stella ha evidenziato le preoccupazioni di un intervento troppo rigido su una materia delicata e affidata alla contrattazione collettiva. Di Maio ha assicurato la “massima attenzione al problema, anche per evitare la proliferazione di contratti siglati da soggetti non rappresentativi e, quindi, sfavorevoli ai lavoratori. Ribadendo però l’importanza di garantire a tutte le categorie dei lavoratori uno stipendio dignitoso e non ai limiti della schiavitù”. Infine sulla flat tax il presidente di Confprofessioni ha illustrato alcune criticità che frenano la crescita dimensionale degli studi professionali e ha incassato l’impegno del vicepremier per un approfondimento della questione in ottica migliorativa.