Evasione, monta la polemica tra commercialisti ed Entrate

AREA ECONOMIA E LAVORO. Le associazioni aderenti a Confprofessioni replicano alle accuse dell’Agenzia. Scontro aperto tra l’Agenzia delle Entrate e le principali associazioni di commercialisti sull’evasione fiscale. Non si è fatta attendere la replica dei commercialisti dopo la pubblicazione della lettera dell’Agenzia delle Entrate nella quale si insinua che, una parte considerevole dei dottori commercialisti
AREA ECONOMIA E LAVORO. Le associazioni aderenti a Confprofessioni replicano alle accuse dell’Agenzia.

Scontro aperto tra l’Agenzia delle Entrate e le principali associazioni di commercialisti sull’evasione fiscale. Non si è fatta attendere la replica dei commercialisti dopo la pubblicazione della lettera dell’Agenzia delle Entrate nella quale si insinua che, una parte considerevole dei dottori commercialisti che elaborano il 60% delle dichiarazioni dei redditi di autonomi e pmi, è consapevole dell’evasione. L’accusa è stata respinta al mittente con un comunicato congiunto siglato dal Presidente dell’UNGDCEC ( Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili) Luigi Carunchio, insieme a Vilma Iaria Presidente ADC (Associazione Dottori Commercialisti), Giuseppe Pozzato Presidente ANC (Associazione Nazionale Commercialisti): sigle che aderiscono a Confprofessioni. Il documento è stato siglato anche da Marco Rigamonti Presidente AIDC (Associazione Italiana Dottori Commercialisti), Riccardo Losi Presidente ANDOC (Associazione Nazionale Dottori Commercialisti) e da Raffaele Marcello Presidente Unagraco (Unione Nazionale Commercialisti ed Esperti Contabili). I commercialisti sono favorevoli ad una più efficace lotta all’evasione, ma è inevitabile constatare la deriva verso lo stato di polizia fiscale se le misure di contrasto all’evasione non vengono accompagnata da interventi che garantiscono maggiore efficienza per la giustizia, maggiore equità per i cittadini e maggiore rispetto per i professionisti coinvolti nella moltiplicazione degli adempimenti fiscali. L’Agenzia delle Entrate ha infatti stabilito misure di semplificazione per i contribuenti con un aumento degli adempimenti telematici, ma con un totale disinteresse nei confronti della funzione di front office svolta dagli studi professionali. Se la conclusione della lettera dell’Agenzia delle Entrate appare fiduciosa “Sappiamo che sono molti i commercialisti che condividono l’operato dell’Agenzia e non favoriscono l’evasione nel loro lavoro quotidiano”, tutt’altro che speranzosa è la replica dei commercialisti che rispediscono al mittente anche questa affermazione.

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