Governo, riforme o exit strategy

NOTA POLITICO ISTITUZIONALE. Vertice Napolitano-Berlusconi sulla situazione economica del Paese e sulla tenuta dell’esecutivo. I giornali: presidente del consiglio sotto assedio Mercoledì 21 settembre La giornata politica è stata scandita da una serie di vertici e incontri, finalizzati ad avere un quadro chiaro della situazione all’indomani di scelte politiche ed economiche di non poco conto.
NOTA POLITICO ISTITUZIONALE. Vertice Napolitano-Berlusconi sulla situazione economica del Paese e sulla tenuta dell’esecutivo. I giornali: presidente del consiglio sotto assedio

Mercoledì 21 settembre

La giornata politica è stata scandita da una serie di vertici e incontri, finalizzati ad avere un quadro chiaro della situazione all’indomani di scelte politiche ed economiche di non poco conto.

Per le 19 di oggi è previsto l’ultimo incontro della giornata, probabilmente quello più significativo: Silvio Berlusconi dovrebbe recarsi al Colle per un colloquio con il Presidente Napolitano. Il tema del confronto sarebbe la situazione economica, in relazione anche alla tenuta dell’esecutivo.

In mattinata l’incontro di Berlusconi con la Lega, teso probabilmente a verificare le intenzioni del partito di Bossi sulla votazione della richiesta d’arresto nei confronti di Marco Milanese: una partita “delicata” per la maggioranza, che ha criticato la scelta del presidente Fini di votare con scrutinio segreto elettronico (scelta peraltro perfettamente in linea con il regolamento di Montecitorio). A preoccupare la compagine governativa c’è anche la mozione di sfiducia nei confronti del Ministro Romano, sulla quale la Camera si esprimerà mercoledì della prossima settimana.

Subito dopo il vertice con la Lega il premier ha incontrato Fedele Confalonieri.

Sempre in giornata Confindustria e sindacati hanno firmato e reso operativo l’accordo siglato il 28 giugno scorso: un segnale di attivismo e voglia di fare importante, anche in considerazione del fatto che protagoniste dell’incontro sono state Susanna Camusso e Emma Marcegaglia, figure evidentemente distanti ma di recente “unite” dalle critiche al governo e alle misure adottate per far fronte alla crisi e rilanciare un Paese economicamente in ginocchio.

I giornali e i media parlano non a torto di un presidente del Consiglio «sotto assedio», privo di iniziativa e forse non più in grado di far fronte alla drammaticità della situazione; servirebbe, ad avviso di numerosi osservatori, un passo indietro del premier, una exit strategy magari condivisa dalle varie forze parlamentari e finalizzata al recupero di credibilità del Paese e di chi lo rappresenta in un momento tanto delicato.

In tutto ciò, sarà interessante verificare se e quale contributo vi sarà da parte dei centristi di Casini all’auspicata fase di
transizione. Anche in questo caso, come ben noto, conditio sine qua non sarebbe l’uscita di scena di Berlusconi (e, magari, la revisione dell’attuale legge elettorale).

Comunque sia, quelle a venire saranno giornate difficili per il governo e per la maggioranza che lo sostiene: votazioni in Aula e inchieste giudiziarie rischiano di minarne definitivamente la già precaria stabilità. Nel frattempo cresce l’attesa per il faccia a faccia di stasera con il Presidente della Repubblica. A tal proposito pare opportuno ricordare che nella giornata di ieri Giorgio Napolitano aveva incontrato i capigruppo di maggioranza, a sottolineare ancora una
volta, qualora fosse necessario, il ruolo fattivo che il Capo dello Stato sta svolgendo in questo passaggio critico della vita politico-economica del Paese.
 

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