Il Decreto Lavoro e’ legge

Via libera alle modifiche varate dalla Camera per il rilancio dell’occupazione su apprendistato, lavoro a termine e intermittente. Il provvedimento accoglie diverse osservazioni di Confprofessioni Il Decreto lavoro è legge dello Stato. Nella seduta dell’8 agosto la Camera, in terza lettura, ha dato il via libera definitivo al decreto legge n. 76/2013, recante “Misure urgenti
Via libera alle modifiche varate dalla Camera per il rilancio dell’occupazione su apprendistato, lavoro a termine e intermittente. Il provvedimento accoglie diverse osservazioni di Confprofessioni

Il Decreto lavoro è legge dello Stato. Nella seduta dell’8 agosto la Camera, in terza lettura, ha dato il via libera definitivo al decreto legge n. 76/2013, recante “Misure urgenti per il rilancio dell’occupazione e in materia di Iva”. Il provvedimento è stato approvato con 265 sì e 118 no. La legge di conversione del Dl 76/2013, che scade il 27 agosto prossimo, è attualmente alla firma del Capo dello Stato e quindi sarà pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale”. Ecco le principali modifiche.

APPRENDISTATO. Il Dl 76/2013 mira a snellire gli obblighi formativi connessi al contratto di apprendistato. In particolare è stato sempre rilevato, anche da Confprofessioni, come il ruolo delle Regioni sulla formazione trasversale costituisse una barriera all’utilizzo di questo strumento. Il Dl in un’ottica di rilancio dell’apprendistato quale unico canale di accesso al mercato del lavoro prevede che entro il 30 settembre 2013 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano debba adottare linee guida volte a disciplinare il contratto di apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere, anche in vista di una disciplina maggiormente uniforme sull’intero territorio nazionale dell’offerta formativa pubblica secondo i seguenti principi:

     1. il piano formativo individuale è obbligatorio esclusivamente in relazione alla formazione per l’acquisizione delle competenze tecnico professionali e specialistiche;

        2. la registrazione della formazione e della qualifica professionale a fini contrattuali eventualmente acquisita è effettuata in un documento avente i contenuti minimi del modello di libretto formativo del cittadino di cui al decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 10 ottobre 2005, recante «Approvazione del modello di libretto formativo del cittadino»;

         3. in caso di imprese multi localizzate, la formazione avviene nel rispetto della disciplina della regione ove l’impresa ha la propria sede legale.

LAVORO A TERMINE. Su questo punto, Confprofessioni aveva chiesto interventi di apertura più coraggiosi sullo stop and go e sulla successione dei contratti. Il dl 76/2013 interviene ripristinando la situazione ante riforma Fornero. La pausa tra un contratto a termine e l’altro torna infatti a 10/20 giorni a secondo della durata del contratto. Viene abrogato, ed è un fatto positivo, anche il divieto di proroga del contratto “acausale”, che non indica le motivazioni di carattere tecnico, produttivo e organizzativo che giustificano l’indicazione di un termine al contratto.

LAVORO INTERMITTENTE. Sul fronte del lavoro intermittente si prevede il limite di 400 giornate complessive di effettivo lavoro nell’arco di tre anni solari, ma si precisa con gli emendamenti passati in Senato che il tetto dei 400 giorni è riferito al medesimo datore di lavoro. La stretta non vale per turismo, pubblici esercizi e spettacolo. Torna la sanzione amministrativa per l’omessa comunicazione della durata della prestazione anche per il datore di lavoro che ha regolarmente versato i contributi. “Confprofessioni ha spinto perché il lavoro intermittente diventasse lo strumento principale di lavoro per esigenze di carattere discontinuo” commenta il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, “in questo senso avevamo auspicato una disciplina meno rigida che riguardasse tutti i settori e i lavoratori di tutte le età”.

INCENTIVI NUOVE ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO. Per il 2013-2016 sono stati stanziati 500 milioni per stabilizzare e rilanciare l’occupazione nelle regioni del Sud e altri 294 milioni per tutte le altre regioni. Sono stati introdotti sgravi contributivi per le imprese che assumono con contratti a tempo indeterminato giovani tra i 18 e i 29 anni o che trasformano i contratti da tempo determinato a tempo indeterminato. L’incentivo non vale per le assunzioni di lavoro domestico (colf e badanti). Per quanto riguarda i requisiti il lavoratore assunto deve essere privo da almeno sei mesi di un impiego regolare o di un diploma di scuola media superiore o professionale. Nel caso di nuove assunzioni lo sgravio ha una durata di 18 mesi, per la trasformazione del contratto a tempo indeterminato il periodo dell’incentivo è ridotto a 12 mesi. “Le modifiche presentate in Senato rendono senz’altro più snello l’incentivo, ma è evidente che c’è un problema di carattere generale che riguarda qualsiasi misura di questo tipo” sottolinea Stella. “Avevamo rilevato che di sistemi incentivanti nel corso del tempo ne sono stati adottati molti, ma che spesso per problemi burocratici rimangono sulla carta o comunque di difficile fruizione. Servono dunque interventi a regime che riescano a dare una reale scossa all’economia”.

RINVIO AUMENTO IVA. Il dl 76/2013 prevede lo slittamento dal 1° luglio al 1° ottobre del termine dell’aumento dell’aliquota ordinaria dell’Iva dal 21 al 22%. Rimane invariata la copertura legata agli aumenti degli acconti Irpef e Ires (fissati rispettivamente al 100% in via definitiva e al 101% per il periodo d’imposta 2013) e all’introduzione dell’imposta di consumo sulla sigaretta elettronica a partire da gennaio 2014. Viene fissata al 110% l’acconto delle ritenute che le banche sono tenute a versare sugli interessi maturati sui conti correnti e depositi.

SBLOCCATI ALTRI 20-25 MLD PAGAMENTI DEBITI P.A. Le modifiche introdotte al Senato prevedono altri 20-25 miliardi per i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione. Introdotta la garanzia dello Stato per la cessione alle banche e a Cdp dei crediti certificati delle imprese e professionisti verso le pubbliche amministrazioni con un tasso di sconto del 2%.

FONDO TIROCINI FORMATIVI. Viene introdotto un fondo di 2 milioni all’anno (2013-2015) per permettere alle amministrazioni che non abbiano risorse proprie per finanziare tirocini formativi di corrispondere le indennità per la partecipazione alle esperienze formative.

PACCHETTO MEZZOGIORNO. Prevede 80 milioni nel triennio 2013-2015 per le misure per l’autoimprenditorialita’ e l’autoimpiego; altri 80 milioni nel triennio per la promozione e la realizzazione di progetti promossi da giovani e da soggetti svantaggiati per l’infrastrutturazione sociale e la valorizzazione di beni pubblici nel Mezzogiorno; 168 milioni nel triennio per le borse di tirocinio formativo.

CASSE DI PREVIDENZA E WELFARE. Un emendamento mira ad ampliare il raggio di azione delle Casse di previdenza dei professionisti al fine di consentire alle stesse la realizzazione di interventi a favore dei liberi professionisti di welfare, di sostegno all’ingresso nel mercato dei giovani e di tutela del reddito nei momenti di crisi. Le risorse con cui giungere all’obbiettivo derivano dai risparmi di gestione che le Casse debbono necessariamente effettuare. In relazione a tale aspetto è necessario sottolineare che il riferimento è a “ulteriori e aggiuntivi risparmi di gestione” rispetto a quelli previsti dal decreto legge sulla spending review. Tale disposizione va collegata alle recenti normative sul contributo integrativo e alla possibilità che esso possa essere innalzato fino al 5%.

 

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