Il processo del lavoro ha il suo formulario

Michele Tiraboschi ha dato alle stampe, per i tipi della Giuffre’, il Formulario del processo del lavoro Nuova pubblicazione per Michele Tiraboschi, Professore ordinario di Diritto del lavoro presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. Diret¬tore del Centro Studi Internazionali e Comparati Marco Biagi. Presidente di Adapt (Associa¬zione per gli Studi Internazionali e Comparati sul
Michele Tiraboschi ha dato alle stampe, per i tipi della Giuffre’, il Formulario del processo del lavoro

Nuova pubblicazione per Michele Tiraboschi, Professore ordinario di Diritto del lavoro presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. Diret¬tore del Centro Studi Internazionali e Comparati Marco Biagi. Presidente di Adapt (Associa¬zione per gli Studi Internazionali e Comparati sul Diritto del lavoro e delle Relazioni industriali,www.adapt.it). La casa editrice Giuffrè ha infatti dato alle stampe il Formulario del processo del lavoro. Di seguito la prefazione firmata da Michele Tiraboschi

Il presente formulario viene licenziato all’indomani dell’approvazione definitiva da parte del Parlamento della legge n. 183/2010, che contiene disposizioni di estrema rilevanza per l’efficienza e tempestivita` della giustizia del lavoro. Le novita` introdotte dalla legge n. 183/2010 non riguardano tanto la procedura con la quale si svolgono i processi in materia di lavoro. Contrariamente ad altri disegni di legge presentati nella passata legislatura, nei quali venivano ipotizzati canali privilegiati a seconda della domanda azionata, il legislatore ha infatti ritenuto di non dovere intervenire sulle norme dettate dal titolo IV del codice di rito; disposizioni che, ispirate a regole di celerita` e oralita`, hanno delineato un procedimento particolarmente snello e concentrato, spesso usato come raffronto e termine di paragone per altre riforme.
L’intervento riformatore e` stato invece ispirato — in linea di continuita` con le leggi in materia di lavoro dell’ultimo decennio — dalla convinzione che la eccessiva lentezza della giustizia del lavoro sia la conseguenza dell’alto tasso di litigiosita`, frutto a sua volta di una cultura giuridica poco incline ad adottare strumenti di prevenzione e di risoluzione alternativa delle controversie sia collettive che individuali. Si giustificano cosı` il potenziamento dell’istituto della certificazione dei rapporti di lavoro, introdotto dalla legge Biagi, e la riforma del tentativo di conciliazione e dell’arbitrato, che rappresentano un canale parallelo e facoltativo con il quale le parti potranno ottenere, secondo l’auspicio del legislatore, una risposta alla domanda di giustizia in tempi piu` ragionevoli, senza per questo rinunciare alla competenza dell’organo giudicante. Alla esigenza di una giustizia in termini certi paiono volte, altresı`, le norme in materia di decadenza, che vanno a modificare il regime delle impugnazioni del recesso dal rapporto di lavoro e ad introdurre termini di proposizione del ricorso per ottenere la declaratoria della nullita` del contratto a termine o di altri rapporti ad esso assimilabili. Questa prima edizione del formulario non puo` non tenere conto — in primis — delle profonde novita` appena sinteticamente richiamate. Per questo motivo esso si apre proprio con la sezione riguardante il tentativo di conciliazione e l’arbitrato, indicando — oltre alle formule relative agli articoli 410 e seguenti del codice di rito ante riforma, che tuttavia sono destinate con il tempo a non essere piu` attuali — anche quelle che potranno essere applicate all’indomani della entrata in vigore della legge n. 183/2010 per attivare queste nuove procedure.
L’attenzione alle novita` normative e` evidente anche nelle formule relative agli atti di primo grado, che (contrariamente a quanto si usa in altri formulari) propongono, in alcuni casi, modelli esemplificativi su alcune questioni che nell’ultimo decennio sono di maggiore attualita` e su cui e` intervenuto lo stesso legislatore — ad esempio in materia di qualificazione del rapporto, di esternalizzazioni, di somministrazione, di appalto, ma anche in materia di servizi ispettivi
e di vigilanza — ipotizzando anche possibili rilievi in diritto, tanto della parte formalmente ricorrente quanto di quella resistente. Le formule sono accompagnate da una ricognizione di sintesi degli orientamenti giurisprudenziali (e, la` dove rilevante, anche della prassi amministrativa) e una nota introduttiva. Quest’ultima non ha alcuna pretesa di sistematicita` ne´ tanto meno di esaustivita` rispetto alla materia di volta in volta esaminata, bensı` si propone piu` semplicemente di ricordare quelle che possono essere le avvertenze di maggiore utilita`, anche di taglio piu` pratico e operativo. Il lettore potra` infine trovare utile materiale di supporto attraverso il Bollettino Adapt, un oramai apprezzato strumento gratuito di aggiornamento professionale e culturale sui temi del lavoro cui e` possibile iscriversi registrandosi all’indirizzo internet www.adapt.it.
Destinatario privilegiato di questo formulario e` l’operatore del diritto del lavoro. Gli avvocati e i praticanti legali, in primis, oltre ovviamente ai magistrati. Ma anche — con specifico riferimento alla conciliazione e all’arbitrato o al contenzioso in materia di servizi ispettivi — i funzionari delle direzioni provinciali del lavoro, degli enti ispettivi e previdenziali, nonche´ i consulenti del lavoro e i responsabili della gestione del personale, anch’essi spesso chiamati ad operare, se non nelle aule dei tribunali, nella prevenzione o nella risoluzione del contenzioso lavoristico. Nulla esclude tuttavia, nell’ottica di una rivisitazione delle metodologie didattiche, l’utilizzo del formulario anche nelle aule universitarie nell’auspicio di poter contribuire con esso a una maggiore concretezza e aderenza dei percorsi formativi alla realta` dei rapporti di lavoro.
Michele Tiraboschi
 

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