Ingegneri, l’aggiornamento e’ d’obbligo

La posizione di Assoingegneri al 55° congresso della categoria Più rigore nella selezione, obbligo di aggiornamento professionale, garanzia di maggiore specializzazione dei professionisti e stop ai ribassi selvaggi. Sono questi i temi contenuti nella lettera inviata dal Guardasigilli Angelino Alfano al presidente del consiglio nazionale degli ingegneri, Giovanni Rolando, in occasione del 55° Congresso Nazionale
La posizione di Assoingegneri al 55° congresso della categoria

Più rigore nella selezione, obbligo di aggiornamento professionale, garanzia di maggiore specializzazione dei professionisti e stop ai ribassi selvaggi. Sono questi i temi contenuti nella lettera inviata dal Guardasigilli Angelino Alfano al presidente del consiglio nazionale degli ingegneri, Giovanni Rolando, in occasione del 55° Congresso Nazionale degli ingegneri che si conclude il 10 settembre, dopo tre giorni di dibattiti, a Torino.

Garantire un futuro ai professionisti italiani è una priorità che non può più rimanere inascoltata. Diventa più che mai necessaria una riforma delle professioni che garantisca ai consumatori la qualità elevata della prestazione e al professionista un compenso adeguato. «La liberalizzazione non produce effetti positivi nella nostra professione.» afferma Maria Pungetti, Presidente di Assoingegneri, l’associazione che aderisce a Confprofessioni, «Premia chi lavora gratis e sminuisce il lavoro tecnico e specialistico del professionista. È necessario fissare per ogni prestazione una tariffa così da avere un quadro di riferimento preciso, sia per il professionista che per il consumatore». L’introduzione di tariffe chiare ed eque, insieme alla creazione di nuove forme societarie che prevedano agevolazioni fiscali, e alla ricerca di nuove modalità di inserimento dei giovani laureati con un ritorno al ciclo unico quinquennale universitario, sono alcuni dei temi caldi affrontati durante il congresso.

All’interno della proposta di riforma c’è anche l’introduzione della formazione professionale obbligatoria per tutti gli iscritti all’ordine. «La formazione è uno degli aspetti più importanti della nostra professione. Per essere competitivi dobbiamo essere sempre aggiornati. Renderla obbligatoria significa creare un business che gioverebbe, non al professionista, ma alla rete di formatori» continua Maria Pungetti «sarebbe più costruttivo rinnovare i corsi universitari piuttosto che affidare alla formazione post-laurea il futuro del professionista».
 

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