Investimenti produttivi, arriva il credito d’imposta al 15%

I ministri Padoan e Guidi hanno illustrato le misure varate da governo nel pacchetto Competitività. Tra gli altri provvedimenti la revisione degli incentivi al fotovoltaico, aiuti a chi si quota in Borsa riduzione delle bollette elettriche Un credito d’imposta del 15% per stimolare gli investimenti in macchinari e beni strumentali. La nuova misura è contenuta
I ministri Padoan e Guidi hanno illustrato le misure varate da governo nel pacchetto Competitività. Tra gli altri provvedimenti la revisione degli incentivi al fotovoltaico, aiuti a chi si quota in Borsa riduzione delle bollette elettriche

Un credito d’imposta del 15% per stimolare gli investimenti in macchinari e beni strumentali. La nuova misura è contenuta del Pacchetto Competitività approvato dal Consiglio dei ministri e illustrato il 18 giugno dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e dal ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, nel corso di una conferenza stampa presso la sede del ministero dell’Economia a Roma. 

L’agevolazione è rivolta a tutti i soggetti residenti nel territorio dello Stato titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dalla natura giuridica, dalla dimensione e dal settore produttivo di appartenenza degli stessi, nonché dall’adozione di particolari regimi d’imposta o contabili, e finanzia investimenti di almeno 10 mila euro per l’acquisto di macchinari e beni strumentali nel periodo compreso tra l’entrata in vigore del decreto e il 30 giugno 2015. Il credito d’imposta al 15% si calcola sull’investimento incrementale effettuato nei prossimi 12 mesi rispetto alla media dei 5 anni precedenti ed è fruibile in compensazione dei tributi a partire dal 2016. 

Il pacchetto Competitività contiene poi altre misure varate dal governo che ammontano a circa 3 miliardi di euro a favore di imprese e famiglie: 1,5 miliardi – disposti tra decreto legislativo e successivi decreti attuativi – di tagli alle bollette e un altro miliardo e mezzo di incentivi fiscali agli investimenti produttivi e alla capitalizzazione d’azienda. 

Risparmi per imprese e famiglie. Le misure riguardanti la bolletta della luce inserite nel decreto porteranno ad una riduzione media della spesa per l’energia elettrica di un miliardo e mezzo di euro a regime. Lo sconto riguarderà prevalentemente le piccole  e medie imprese (70% dei risparmi complessivi a favore di circa 700 mila soggetti) ma avrà effetti benefici anche per le famiglie (30%).

Equità in bolletta. Il provvedimento ha come obiettivo una maggiore equità nella bolletta: vengono eliminati privilegi particolari che si erano accumulati nel tempo e che pesavano sulla collettività, vengono redistribuiti i costi sulla base dei consumi effettivi, vengono resi più severi i controlli sugli incentivi erogati agli operatori.

Revisione dei maxi incentivi al fotovoltaico. Il decreto non penalizza il fotovoltaico ma attenua i colossali incentivi (oltre 6 miliardi di euro l’anno per un ventennio) erogati a favore dei grandi operatori con la stessa logica che ha portato a far pagare di più chi ha ricevuto di più, ad esempio negli investimenti finanziari speculativi (la recente maggiorazione della ritenuta sulle plusvalenze realizzate in Borsa). Gli interventi toccano soltanto gli 8.600 soggetti (su un totale di 200.000 operatori) che percepiscono il 60% degli incentivi e che potranno optare per una erogazione in 24 anni anziché 20 (con contestuale sostegno creditizio) oppure per una equivalente autoriduzione degli incentivi erogati su 20 anni. Per i piccoli produttori fotovoltaici vengono invece previste agevolazioni e misure di liberalizzazione.

Pmi più forti. Il pacchetto di misure a sostegno del rafforzamento della competitività per le imprese consente un rilancio straordinario degli investimenti produttivi attraverso un credito d’imposta del 15% e il potenziamento degli incentivi fiscali per chi aumenta il capitale della propria società. Più facile anche l’emissione di obbligazioni societarie.

Borsa più accessibile. Per le PMI che vogliono rafforzate il loro patrimonio quotandosi in Borsa viene introdotto un sconto fiscale maggiorato. E vengono introdotte una serie di misure destinate a semplificare e a ridurre i costi per l’accesso e la permanenza in piazza Affari. In particolare viene introdotta la possibilità di assegnare azioni a voto plurimo, vengono introdotte norme più flessibili sull’OPA obbligatoria e sulle soglie di partecipazione rilevante.

Un volano da 20 miliardi per i finanziamenti alle imprese. Le imprese avranno maggiore accesso al credito grazie alla possibilità che viene concessa alle compagnie di assicurazione e alle società di cartolarizzazione di fare finanziamenti diretti, grazie alle maggiori possibilità di emettere obbligazioni societarie da parte di società non quotate presso investitori qualificati e grazie alla possibilità per banche, fondi e assicurazioni localizzate all’estero (purché non nei paradisi fiscali) di erogare prestiti diretti a MLT alle imprese, affiancandosi così al sistema bancario. Il complesso di queste misure dovrebbe far crescere di almeno 20 miliardi di euro il volume di crediti disponibili per le Pmi.

Le misure per la competitività