L’apprendistato rilancia il praticante

Il ministro Sacconi ha presentato alle parti sociali le linee guida della riforma. Stella: uno spiraglio per i giovani Riforma dell’apprendistato a tre vie, grande rilievo alla contrattazione collettiva e standard di qualità per la formazione. Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha presentato ieri alle parti sociali, tra cui Confprofessioni, le linee guida del
Il ministro Sacconi ha presentato alle parti sociali le linee guida della riforma. Stella: uno spiraglio per i giovani

Riforma dell’apprendistato a tre vie, grande rilievo alla contrattazione collettiva e standard di qualità per la formazione. Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha presentato ieri alle parti sociali, tra cui Confprofessioni, le linee guida del decreto legislativo che in attuazione della delega del collegato lavoro (legge 183/2010) riordina il contratto di apprendistato così come delineato dall’accordo tra governo, Regioni e parti sociali del 27 ottobre scorso.
Il provvedimento che sarà presentato al Consiglio dei ministri del 5 maggio definisce l’apprendistato come un contratto a tempo indeterminato con tre opzioni: il conseguimento di una qualifica professionale per i giovani senza diploma; contratto di mestiere con verifica della specifica competenza professionale; alta professionalità e ricerca, che permette il conseguimento di titoli universitari, dottorato di ricerca e praticantato negli studi professionali.
Attraverso un impianto normativo snello, la riforma punta a semplificare la disciplina e le procedure che regolano il contratto di apprendistato, facendo leva e rafforzando il ruolo della contrattazione collettiva, sia sul fronte della durata che sui profili professionali. “Il contratto di apprendistato assume un grandissimo rilievo nel settore degli studi professionali e si candida a diventare il principale canale di accesso nel mondo delle attività intellettuali” ha commentato il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella. “Faremo il possibile per agevolare al massimo l’applicazione dei nuovi contratti, in particolare quelli di alta professionalità e di praticantato. In sede di rinnovo del Ccnl degli studi professionali, stiamo studiando con estrema attenzione la natura contrattuale e lavoristica del praticantato che, necessariamente, deve raccordarsi con gli aspetti di natura abilitante che sono di competenza degli ordini professionali”.
 

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