L’etica, regolatore del mercato

L’appello lanciato da Piu’ sui comportamenti dei professionisti intellettuali “L’etica professionale e un regolatore del mercato, perché esplicita i criteri guida e le regole da rispettare per il bene della comunità intera e, quindi, per il singolo che ne fa parte. L’etica deve essere vissuta come un’opportunità, che va nel senso del nostro interesse”. Parte
L’appello lanciato da Piu’ sui comportamenti dei professionisti intellettuali

“L’etica professionale e un regolatore del mercato, perché esplicita i criteri guida e le regole da rispettare per il bene della comunità intera e, quindi, per il singolo che ne fa parte. L’etica deve essere vissuta come un’opportunità, che va nel senso del nostro interesse”. Parte da qui l’appello sull’etica professionale lanciato da Più (Professioni intellettuali unite) lo scorso 1 dicembre a Milano. Un vero e proprio manifesto che fissa i principi che devono guidare i professionisti intellettuali nello svolgimento della loro attività. Competenza, responsabilità, giustizia ed equità, onestà e lealtà diventano quindi i valori che distinguono l’agire del professionista verso gli utenti, il mercato e la società.
La sfida lanciata da Claudio Antonelli, presidente di Più, mira a stimolare le associazioni professionali a definire una propria politica sull’etica e a far si che l’assunzione d’impegno a perseguire un comportamento etico sia requisito vincolante di ammissione ad una associazione professionale. È il primo passo di un percorso intrapreso dalle professioni intellettuali per innalzare l’attenzione dell’associazionismo e sensibilizzare l’utenza sull’importanza e sulla consapevolezza dell’etica, presupposto fondamentale per lo sviluppo di un mercato equo e sostenibile. Non si tratta, dunque, di un enunciato astratto, ma di un invito stringente rivolto al mondo associativo, a sviluppare un controllo proattivo e rigoroso sull’applicazione dell’etica professionale.

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