La bilateralita’? Leva di sviluppo per gli studi

Dal convegno di Gubbio la ricetta per rilanciare le attivita’ professionali sul territorio. Focus sulla contrattazione di prossimita’ e detassazione Rilanciare il sostegno alla contrattazione collettiva decentrata rendendo, per esempio, strutturale la detassazione del 10 % del salario di produttività e la decontribuzione, già sperimentata con successo negli studi professionali italiani nel corso del 2011. E
Dal convegno di Gubbio la ricetta per rilanciare le attivita’ professionali sul territorio. Focus sulla contrattazione di prossimita’ e detassazione

Rilanciare il sostegno alla contrattazione collettiva decentrata rendendo, per esempio, strutturale la detassazione del 10 % del salario di produttività e la decontribuzione, già sperimentata con successo negli studi professionali italiani nel corso del 2011. E ancora, avanti con l’articolo 8 della manovra di ferragosto per spostare sul territorio materie significative del contratto. “Se vogliamo interpretare fino in fondo il ruolo di parte sociale delle professioni, dobbiamo essere pronti alle sfide del cambiamento, partendo dalle istanze che nascono dal territorio”. Così Marco Natali, componente della giunta esecutiva di Confprofessioni, interviene sui temi caldi della contrattazione, che vede impegnata la Confederazione italiana delle libere professioni a dare un nuovo impulso al mercato del lavoro, attraverso gli strumenti della bilateralità. Intervenuto al convegno “Bilancio degli enti locali, opportunità e minacce della recente normativa”, organizzato da Confprofessioni in collaborazione con Fondoprofessioni e A.N.C. (associazione nazionale commercialisti), Natali ha ripercorso le tappe della bilateralità di sistema e la necessità di un rilancio della contrattazione di prossimità per dare pieno slancio all’attività degli studi professionali sul territorio. “Confprofessioni ha costituito dapprima Fondoprofessioni, il fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione, che attraverso le proprie risorse finanziarie, permette di elevare il contenuto qualitativo degli studi professionali; ha sviluppato la Cassa di assistenza sanitaria integrativa (Cadiprof) che rappresenta oggi uno dei sistemi di welfare più evoluto nel panorama del mercato del lavoro; più recentemente ha dato vita all’Ente bilaterale nazionale che avrà un ruolo determinante nella tutela della sicurezza e della salute sul lavoro, nell’apprendistato, nella formazione e nel sostegno al reddito all’interno degli studi professionali”.

Gli organismi bilaterali del comparto possono rappresentare una grande opportunità per la tutela e lo sviluppo delle libere professioni. Secondo Natali: “La bilateralità deve ancora dispiegare tutte le sue potenzialità. In uno scenario che tende verso un’estensione universale delle tutele sociali e contrattuali, comprendendo pure ampi segmenti del lavoro autonomo e parasubordinato, gli enti bilaterali, attraverso la contrattazione collettiva, diventano il crocevia obbligato per soddisfare la domanda di nuovi fabbisogni che premono dal territorio e che sfociano sul mercato”. Tutto ciò è ancor più vero alla luce degli ultimi orientamenti legislativi e degli accordi interconfederali che demandano alla contrattazione di prossimità la gestione di fattispecie contrattuali delicatissime. “Da questo punto di vista”, auspica Natali “sarebbe opportuno che Governo e Parlamento rilancino il sostegno alla contrattazione collettiva decentrata rendendo, per esempio, strutturale la detassazione del 10 % del salario di produttività e la decontribuzione, già sperimentata con successo negli studi professionali italiani nel corso del 2011”. Anche l’articolo 8 della manovra di ferragosto ha confermato che la produttività oggi si misura a livello aziendale, sul territorio, come già avviene in Francia o in Spagna. “Se l’obiettivo del legislatore è quello di consentire la possibilità di accordi aziendali o territoriali tra imprese/studi professionali e sindacati più rappresentativi che possono derogare dalla normativa nazionale e dagli accordi collettivi su varie materie significative, tra cui le modalità di assunzione, disciplina e recesso del rapporto di lavoro” afferma Natali, “Confprofessioni, attraverso le sue delegazioni territoriali, è pronta a raccogliere questo nuovo impegno, ma sempre nel rispetto e nella salvaguardia dei liberi professionisti.

Si prevedono, dunque, ulteriori margini di crescita per gli enti bilaterali del settore, ma molto dipenderà dalla valorizzazione e promozione di questi strumenti: “Abbiamo in programma altre iniziative come quella odierna che, sia a livello territoriale che nazionale, sappiano dare il giusto risalto alle opportunità che derivano dall’adesione alla Bilateralità”, queste la parole di Natali , che conclude: “Questa azioni si rafforzeranno ulteriormente quando avranno visto la luce glie Enti Bilaterali nelle singole Regioni”.

 

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