LA CLASS ACTION ENTRA NELL’ORDINAMENTO NAZIONALE

Via libera in Senato all’azione risarcitoria collettiva Con l’approvazione in Senato del disegno di legge per lo sviluppo ( A.S 1195 “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia) viene introdotta, per la prima volta nel nostro ordinamento la cosiddetta “class action” (art. 30-bis Azione di classe). L’azione risarcitoria collettiva
Via libera in Senato all’azione risarcitoria collettiva

Con l’approvazione in Senato del disegno di legge per lo sviluppo ( A.S 1195 “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia) viene introdotta, per la prima volta nel nostro ordinamento la cosiddetta “class action” (art. 30-bis Azione di classe).

L’azione risarcitoria collettiva a difesa dei consumatori e dei risparmiatori entra nel Codice del Consumo introducendo un nuovo strumento per contrastare pratiche commerciali dannose e scorrette, nell’ambito del contenzioso civile, da anni definito il “malato terminale” delle giustizia italiana. Il ddl votato dal Senato stabilisce per i consumatori che, nel momento in cui sceglieranno di procedere con la class action, dovranno depositare la documentazione probatoria in tribunale, rinunciando ad ogni eventuale azione risarcitoria individuale. Il tribunale poi deciderà con ordinanza se la domanda è ammissibile o meno.

L’azione di classe non sarà retroattiva, ma potrà essere fatta valere solo per gli illeciti compiuti dopo l’entrata in vigore della legge, una disposizione che ha fatto discutere in Parlamento.

“Non è un mistero che questo Governo ha fatto una scelta diversa rispetto alla class action elaborata nella scorsa legislatura- ha commentato il Ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, non si è voluto creare un diritto nuovo affidato in esclusiva ad alcune organizzazioni rappresentative, ma si è inteso garantire a tutti i cittadini l’accesso allo strumento di tutela, senza nuovi monopoli. Allo stesso tempo, si sono introdotte garanzie e controlli per scongiurare che lo strumento possa diventare un boomerang, limitando la competitività delle imprese ed ancor più danneggiandone immotivatamente la redditività, come l’esperienza americana in questo settore, ha più di una volta dimostrato”.

Il testo passa alla Camera per il sì definitivo.

 

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