La riforma rispetti gli ordini

Il presidente Stella nell’intervista a Italia Oggi del 19 agosto 2011: Professioni pronte ad aiutare il paese a uscire dalla crisi Un giudizio positivo sulle norme che riguardano i professionisti, contenute nella manovra bis (“ci possiamo ritenere soddisfatti”), sebbene sia necessaria da tempo “una riforma organica del sistema, a cui vogliamo iniziare a settembre a
Il presidente Stella nell’intervista a Italia Oggi del 19 agosto 2011: Professioni pronte ad aiutare il paese a uscire dalla crisi

Un giudizio positivo sulle norme che riguardano i professionisti, contenute nella manovra bis (“ci possiamo ritenere soddisfatti”), sebbene sia necessaria da tempo “una riforma organica del sistema, a cui vogliamo iniziare a settembre a dare il nostro contributo, formulando delle proposte, nel corso di un nostro seminario interno”. Al tavolo del governo, dichiara Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, “noi c’eravamo, nei giorni scorsi, e abbiamo fatto presente che, per ammodernare il comparto, non c’era alcun bisogno di eliminare gli ordini”. Eppure, non bisogna dormire sonni tranquilli, poiché “il pericolo delle liberalizzazioni selvagge non è affatto scampato”.
 

Domanda. Come mai ne è così convinto?
Risposta.
Usciamo da un periodo di attacchi continui, mirati e ingiustificati ai professionisti. Ingiustificati, soprattutto perché viene poco considerata la responsabilità che mettiamo nella gestione delle attività dei nostri clienti, e il modo in cui effettuiamo le nostre prestazioni. Inoltre, noi solleviamo la pubblica amministrazione da adempimenti di varia natura, senza riceverne in cambio alcun riconoscimento economico. Perciò, ritengo che siamo soltanto ai primi round del match.
D. Il provvedimento varato, però, vi trova tutto sommato favorevoli. Si poteva fare di più?
R.
Sì, pur confermando una buona opinione delle scelte adottate dall’esecutivo, credo ci volesse più coraggio per rendere il mondo delle professioni maggiormente competitivo. Mi riferisco, per esempio, alla norma saltata sull’assetto societario, presente in una prima stesura del testo (si veda Italia Oggi del 13/08/2011), dalla quale probabilmente sarebbero arrivati dei benefici, specie per i giovani.
D. A proposito delle nuove generazioni, come valuta la corresponsione di un “equo compenso, di natura indennitaria “, commisurato al “concreto apporto” del praticante?
R.
Molto bene, perché il riconoscimento di un’equa compensazione rappresenta il completamento di quanto già stabilito dalla recentissima riforma del contratto di apprendistato che, com’è noto, è aperta al praticantato professionale per chi ha meno di 29 anni. Si conferiscono così più adeguate tutele ai giovani, attraverso un sistema di welfare su cui prima non potevano contare. È una necessità che Confprofessioni aveva evidenziato già in passato, visto che non si possono accantonare le legittime esigenze di chi si affaccia adesso sul mercato, a maggior ragione in una fase di crisi.
D. Nella manovra di Ferragosto è spuntata anche l’estensione ai professionisti di una disciplina, già applicata ai commercianti, che prevede la sospensione dall’albo in caso di mancata fatturazione (si veda Italia Oggi di ieri). Come l’accoglie?
R.
Innanzitutto, mi sembra un provvedimento eccessivo. Il professionista, però, non è un evasore, pertanto non deve aver paura di simili interventi che sembrano non considerare che quello dell’evasione fiscale, in Italia, è un problema ben più ampio. E non va ricercato esclusivamente negli studi.

Simona D’Alessio

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