La rivoluzione digitale entra in studio

Il seminario di Confprofessioni a Frascati apre nuovi scenari sul futuro della professione Un uomo cammina su una fune retta da due mani. E una massima di Zygmunt Bauman ci ricorda che «Viviamo nell’interregno, sospesi fra il “non più” e il “non ancora”». Con questa suggestiva immagine proiettata su un grande schermo si è aperto
Il seminario di Confprofessioni a Frascati apre nuovi scenari sul futuro della professione

Un uomo cammina su una fune retta da due mani. E una massima di Zygmunt Bauman ci ricorda che «Viviamo nell’interregno, sospesi fra il “non più” e il “non ancora”».

Con questa suggestiva immagine proiettata su un grande schermo si è aperto il seminario di Confprofessioni «I liberi professionisti in Italia e in Europa. Rivoluzione digitale e nuovi mercati: evoluzioni e prospettive». Nella cornice di Villa Tuscolana a Frascati il 18 marzo scorso, infatti, ha preso vita il primo evento delle iniziative programmate sul territorio per le celebrazioni del 50esimo anniversario della Confederazione italiana libere professioni.

«Abbiamo voluto realizzare un ciclo di incontri e manifestazioni sul territorio per guardare oltre, per cogliere le trasformazioni economiche e sociali che ci proiettano verso il futuro», ha sottolineato il presidente Gaetano Stella davanti ai delegati territoriali di Confprofessioni, aprendo i lavori della due giorni di studio. «Abbiamo la necessità di conoscere e approfondire le nuove tendenze sociali, scoprire i confini di nuovi mercati, indagare le opportunità che si aprono con le tecnologie digitali proprio per orientare il mondo del lavoro autonomo e professionale su innovativi percorsi di crescita. Abbiamo le competenze necessarie per cavalcare le sfide dell’innovazione e ora possiamo anche disporre delle risorse, grazie soprattutto all’accesso ai fondi strutturali europei: sta ora a noi costruire il nostro futuro».

In quale direzione? Il taglio scientifico del seminario di Frascati ha già dato qualche indicazione interessante. La sfida digitale, il riposizionamento delle professioni in un contesto di mercato in continuo divenire; le opportunità che si aprono con i programmi operativi dei bandi regionali e nazionali, insieme alle recenti modifiche normative in materia di lavoro, rappresentano senza dubbio una sfida inedita per il mondo delle professioni. Temi sui quali si sono confrontati autorevoli esponenti del mondo del lavoro, della ricerca e dell’innovazione.

Ad illustrare gli scenari possibili che si aprono con le nuove tecnologie digitali è stato il presidente di Kanso srl, Andrea Granelli, che ha sottolineato come l’innovazione digitale sia il risultato dell’incrocio tra la tecnologia e le competenze professionali. Dalla rivoluzione digitale al riposizionamento dei professionisti nella società e nel mercato dei servizi il passaggio è breve. E grazie all’intervento di Francesco Verbaro, docente Scuola superiore della Pubblica amministrazione sono stati messi a fuoco alcune delle criticità che frenano lo sviluppo del lavoro autonomo (per esempio il gender pay gap o le profonde differenze economiche tra Nord e Sud, le difficoltà dei giovani di affermarsi nella libera professione…) per arrivare a delineare interventi specifici sia sul fronte normativo che dal punto di vista del welfare. Su quest’ultimo aspetto Marianna D’Angelo, dirigente del ministero del Lavoro, ha illustrato le opportunità, già disponibili, che si possono aprire con le politiche attive a favore dell’autoimpiego e l’autoimprenditorialità; mentre Sergio Maset, direttore di Idea Tolomeo, ha fornito un quadro comparativo dei programmi operativi regionali sui fondi strutturali 2014-2020.