Lavoro, Confprofessioni a Montecitorio

Il 2 luglio l’audizione in Commissione lavoro della Camera sull’occupazione. Il presidente Stella: valutare le specificita’ degli studi professionali Il presidente della XI Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, ha convocato i rappresentanti di Confprofessioni per un’audizione nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle misure per fronteggiare l’emergenza occupazionale, con particvolare riguardo alla disoccupazione giovanile. L’audizione avrà luogo
Il 2 luglio l’audizione in Commissione lavoro della Camera sull’occupazione. Il presidente Stella: valutare le specificita’ degli studi professionali

Il presidente della XI Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, ha convocato i rappresentanti di Confprofessioni per un’audizione nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle misure per fronteggiare l’emergenza occupazionale, con particvolare riguardo alla disoccupazione giovanile. L’audizione avrà luogo martedì 2 luglio presso l’aula della XI Commissione.

Dopo l’incontro del 24 giugno scorso con il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, e il via libera del Consiglio dei ministri al “Pacchetto Occupazione”, Confprofessioni torna nelle sedi istituzionali per rappresentare le problematiche del lavoro e dell’occupazione giovanile all’interno degli studi professionali.

Se da un lato è pienamente condivisibile la posizione del presidente del Consiglio, Enrico Letta, il quale ha evidenziato la necessità di “ridurre le tasse sul lavoro, in particolare su quello stabile e quello per i giovani neoassunti”, aiutando i datori di lavoro ad assumere giovani a tempo indeterminato, con defiscalizzazioni o con sostegni ai lavoratori con bassi salari, condizionati all’occupazione, in una politica generale di riduzione del costo del lavoro e del peso fiscale; dall’altro lato, il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, pone l’accento sulle specificità del mercato del lavoro degli studi professionali. Come già anticipato al ministro Giovannini, la complessità del mondo rappresentato e la convivenza storica e strutturale nell’ambito degli studi professionali di varie forme di lavoro (lavoro subordinato, collaborazioni coordinate e continuative, partite Iva, praticantato e tirocinio) hanno spesso portato la Confederazione – ha spiegato il Presidente Stella nell’incontro ministeriale – a studiare soluzioni differenti rispetto a quelle di contesti produttivi generalmente considerati dal decisore pubblico.

La Riforma Fornero nasce con una visione tranchant che ruota sul convincimento di poter vincolare la molteplice realtà dei nuovi modelli organizzativi del lavoro, prendendo come unico riferimento il lavoro subordinato a tempo indeterminato (si pensi agli interventi previsti sul lavoro coordinato e continuativo, anche genuino, sulle partite Iva in regime di mono-committenza, sul lavoro a termine, sul part-time e altre forme di lavoro che avevano la finalità di fare emergere lavoro sommerso e irregolare). Le limitazioni poste ai lavori flessibili in tale ottica sono state numerose con l’introduzione di rigidità in una fase di gravissima crisi economica ed occupazionale, nella quale non appare ragionevole fare molto affidamento sulla crescita delle opportunità di lavoro stabile.

In questo senso molti sono i correttivi che Confprofessioni ha proposto al Ministro e che ribadirà in occasione dell’audizione in Commissione Lavoro: dal lavoro a termine a quello intermittente, dalle collaborazioni fino all’apprendistato.

Nel Decreto approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 26 giugno alcune delle istanze, presentate da Confprofessioni, sono state recepite e riguardano:

• lo stop and go nel lavoro a termine (il periodo di divieto per le riassunzioni è stato ridotto da 60 a 10 giorni e da 90 a 20 giorni, rispettivamente per i contratti di durata fino a 6 mesi e per quelli di durata oltre 6 mesi);

• la necessità di ampliare le ipotesi di acausalità del primo contratto. Da quest’ultimo punto di vista è positiva la valorizzazione della contrattazione collettiva;

• lavoro a chiamata con la proroga al 31 dicembre 2013 dell’efficacia dei contratti sotooscriti al 18 luglio 2012.

Certo, le rigidità sono ancora tante, ma è già un passo avanti. Il pacchetto Giovannini prevede incentivi per le assunzioni di giovani fino a 29 anni disoccupati da almeno 6 mesi oppure privi di diploma di scuola media superiore o che vivono da soli. L’incentivo è pari ad un terzo della retribuzione mensile fino a un massimo di 650 euro mensili per 18 o 12 mesi a seconda che si tratti di assunzioni a tempo indeterminato oppure stabilizzazioni.

Si tratta sicuramente di un intervento positivo, ma servono soprattutto di interventi strutturali. Confprofessioni ha in questo senso proposto al Ministro di premiare la produttività. Considerata la difficoltà di intervenire sul costo del lavoro in termini generali valorizzare la parte del salario legata all’efficienza potrebbe essere un ottimo segnale. La strada individuata da Confprofessioni punta dritta sulle nuove capacità e sull’imprenditorialità. Una proposta innovativa e di forte impatto, che prevede l’azzeramento totale del costo del lavoro per un certo periodo di tempo per i giovani imprenditori e professionisti che assumono giovani lavoratori. In questo senso Confprofessioni rilancerà il suo progetto “giovani per i giovani”, già illustrato al ministro del Lavoro, Giovannini. Un neo imprenditore o professionista sotto i 40 anni che assume un lavoratore sotto i 25 anni dovrebbe pagare solamente l’importo netto della busta paga.

 

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