Legge di Stabilità 2015, in vigore da gennaio

Crescita e occupazione, taglio delle tasse e della spesa pubblica. Via libera del Parlamento alla manovra Rilancio dell’economia, a favore della crescita e dell’occupazione; un taglio strutturale delle tasse, per 18 miliardi, compensato da un taglio strutturale della spesa pubblica; una redistribuzione: delle risorse e delle responsabilità, obbligando tutti i livelli di governo, anche locali,
Crescita e occupazione, taglio delle tasse e della spesa pubblica. Via libera del Parlamento alla manovra

Rilancio dell’economia, a favore della crescita e dell’occupazione; un taglio strutturale delle tasse, per 18 miliardi, compensato da un taglio strutturale della spesa pubblica; una redistribuzione: delle risorse e delle responsabilità, obbligando tutti i livelli di governo, anche locali, a operare con maggiore efficienza; insomma, una manovra espansiva che si concilia con il sostegno allo straordinario processo di riforma strutturale del Paese. Su questi cardini il Parlamento ha dato il via libera definitivo al ddl di stabilità 2015, approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 ottobre scorso e che entra in vigore il primo gennaio prossimo. Il provvedimento ha un’impronta fortemente innovativa rispetto alle politiche economiche adottate negli ultimi anni. Il Governo intende infatti affrontare con determinazione gli ostacoli che impediscono in Italia, come in tutta l’Eurozona, una ripresa economica sostenuta. L’Italia, in particolare, registrerà nel 2014 il terzo anno consecutivo di recessione e un tasso di inflazione troppo basso. Date le circostanze il Governo ha intrapreso una politica economica espansiva, che contempera lo sforzo di aggiustamento di bilancio (orientato ad incrementare ulteriormente la sostenibilità del debito pubblico) con l’esigenza di stimolare la ripresa economica: quella combinazione che nell’Unione europea viene definita “growth friendly fiscal consolidation”.

In una visione complessiva e con una strategia di medio periodo, la Legge di stabilità concilia la manovra finanziaria dello Stato con il processo di profonda trasformazione strutturale delle istituzioni e dell’economia italiana intrapreso dal Governo. Le riforme strutturali producono i propri benefici nel medio-lungo periodo, mentre nel breve periodo possono avere impatti da gestire con specifiche risorse che la Legge di Stabilità destina a questo scopo.

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