Legge di Stabilità, Pos anche sotto i 5 euro

Oltre all’utilizzo della moneta elettronica per caffè e giornali, l’emendamento del Pd prevede l’obbligo per professionisti e commercianti di accettare pagamenti con bancomat e carta di credito per importi inferiori ai 30 euro Utilizzo della moneta elettronica anche per piccoli pagamenti sotto i 5 euro come giornali, tabacchi e consumazioni al bar. La proposta è contenuta
Oltre all’utilizzo della moneta elettronica per caffè e giornali, l’emendamento del Pd prevede l’obbligo per professionisti e commercianti di accettare pagamenti con bancomat e carta di credito per importi inferiori ai 30 euro

Utilizzo della moneta elettronica anche per piccoli pagamenti sotto i 5 euro come giornali, tabacchi e consumazioni al bar.

La proposta è contenuta in un emendamento del Pd alla legge di Stabilità, a firma di Sergio Boccadutri, presentato lo scorso 1° dicembre in commissione Bilancio alla Camera. La modifica prevede l’abbassamento dei costi relativi alle operazioni di pagamento tramite Pos, per consentire l’utilizzo di carte anche per acquistare giornali o pagare il caffè. Il valore massimo delle commissioni ”non potrà essere superiore a 7 millesimi di euro per ogni operazione”.

 

Per agevolare ulteriormente l’utilizzo della moneta elettronica è stato inoltre proposto di eliminare la possibilità, da parte di professionisti e commercianti, di rifiutare pagamenti con bancomat e carta di credito per importi al di sotto dei 30 euro. L’emendamento introduce anche sanzioni amministrative e pecuniarie per tutti coloro che, non mettendosi in regola, saranno soggetti a sanzioni a partire da mille euro fino alla sospensione dell’attività professionale.  

 

Al momento, in base alla Legge 221/2012 e al DM 24 gennaio 2014, l’obbligo di accettare la moneta elettronica si applica ai pagamenti per l’acquisto di prodotti o la prestazione di servizi di importo superiore a 30 euro, e vale per tutti i professionisti e imprese, a prescindere dal fatturato. All’inizio dell’anno sono state proposte multe fino a 1500 euro o alla sospensione dell’attività professionale per chi non si adegua, ma il disegno di legge che ha previsto queste misure si è arenato in Parlamento.