Lotta contro il tempo per salvare la Cig negli studi

Il 31 dicembre scade il regime transitorio. Pressing a tutto campo di Confprofessioni per riammettere il settore professionale alla cassa in deroga nel 2015 Battaglia a tutto campo per scongiurare l’esclusione degli studi professionali dalla Cig in deroga nel 2015. Dopo il varo del decreto interministeriale (Lavoro ed Economia) del 4 agosto scorso che ha
Il 31 dicembre scade il regime transitorio. Pressing a tutto campo di Confprofessioni per riammettere il settore professionale alla cassa in deroga nel 2015

Battaglia a tutto campo per scongiurare l’esclusione degli studi professionali dalla Cig in deroga nel 2015. Dopo il varo del decreto interministeriale (Lavoro ed Economia) del 4 agosto scorso che ha chiuso le porte della Cassa integrazione guadagni in deroga ai lavoratori degli studi professionali e nonostante i continui richiami sulla necessità di ampliare la sfera delle tutele anche alle lavoratrici e lavoratori degli studi professionali, Confprofessioni ha deciso di alzare il tiro contro l’ennesima discriminazione verso il mondo delle libere professioni e si sta facendo portavoce nelle sedi più appropriate del profondo disagio di un settore economico, quello delle professioni, che soffre una crisi senza precedenti e che rischia di perdere definitivamente un importante strumento per la salvaguardia occupazionale negli studi: gli ammortizzatori sociali in deroga.

Nel corso del 2014, grazie anche al pressing delle delegazioni territoriali di Confprofessioni, numerose Regioni (tra cui Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Marche) hanno disposto la concessione dei trattamenti di integrazione salariale in deroga alle disposizioni ministeriali. Un paracadute che ora rischia di chiudersi definitivamente. Secondo quanto stabilito dal decreto interministeriale, infatti, il regime di transizione graduale al nuovo sistema è valido fino al 31 dicembre 2014. Quindi, dal 1° gennaio 2015 gli studi professionali non potranno più usufruire della Cig in deroga, mettendo a serio rischio la loro attività economica e i livelli occupazionali del comparto. Ufficialmente, l’espulsione dei professionisti è dovuta alla mancanza di fondi, anche se, come ha denunciato il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella in più occasioni, la spesa sostenuta lo scorso anno per i professionisti rappresentava appena l’1% della Cig complessivamente erogata. Tra il 2012 e il 2013, 8.092 studi professionali hanno usufruito della Cig in deroga, per complessive 2.551.500 ore di utilizzo. Non solo. Il rispetto degli equilibri di bilancio dello Stato non ha evitato il rifinanziamento della Cig in deroga. Il decreto Sblocca Italia, varato lo scorso settembre ha incrementato il Fondo sociale per l’occupazione e formazione di 728 milioni per il 2014, allargando la dotazione del Fondo ad oltre 1,7 miliardi di euro.