Media-conciliazione, la polemica continua

AREA DIRITTO E GIUSTIZIA. Il Guardasigilli non convoca le rappresentanze dell’avvocatura. Bufera continua sulla media-conciliazione. Non si arrestano le polemiche sulla legge che ha introdotto il ricorso alla conciliazione che diventerà obbligatoria per una lunga serie di controversie civili, ad esempio le liti tra condomini oppure i contrasti per ottenere il risarcimento dei danni provocati
AREA DIRITTO E GIUSTIZIA. Il Guardasigilli non convoca le rappresentanze dell’avvocatura.

Bufera continua sulla media-conciliazione. Non si arrestano le polemiche sulla legge che ha introdotto il ricorso alla conciliazione che diventerà obbligatoria per una lunga serie di controversie civili, ad esempio le liti tra condomini oppure i contrasti per ottenere il risarcimento dei danni provocati da un incidente stradale. Dopo gli scioperi, le proteste e i ricorsi alla giustizia amministrativa, l’avvocatura è di nuovo spaccata sull’ultima iniziativa del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che venerdì 14 gennaio ha convocato in via informale Guido Alpa, il presidente del Consiglio nazionale forense , e i presidenti di alcuni Ordini e delle Unioni regionali in vista dell’imminente entrata in vigore del decreto delegato sulla mediazione (dlgs n. 28/2010). Nonostante la delegazione ricevuta dal Guardasigilli abbia manifestato il timore riguardo il prorompente l’impatto che il nuovo istituto potrebbe provocare nelle sedi maggiori, la polemica è riesplosa sulla decisione del ministro di tagliare fuori dal tavolo dei lavori gli organismi di rappresentanza della categoria: in testa l’Anf (Associazione nazionale forense, che aderisce a Confprofessioni), l’Oua (Organismo unitario dell’avvocatura) e l’Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) dal tavolo dei lavori sulla media-conciliazione. Dura la reazione del segretario generale dell’Anf, Ester Perifano che si dice “indignata per la mancata presa in considerazione delle rappresentanze indicate dall’avvocatura”. Non più tardi di due mesi fa, al Congresso dell’Avvocatura di Genova il guardasigilli aveva dettato alle rappresentanze istituzionale (CNF) e politica (OUA), una linea di condotta ben precisa da adottare e alla quale uniformarsi. «Il comportamento del Ministro della Giustizia è semplicemente stupefacente, quasi quanto quello del presidente del Consiglio Nazionale Forense, Guido Alpa, che lo avalla» spiega Perifano. «Gli avvocati, con grande lungimiranza, si sono dotati da tempo di rappresentanze democraticamente elette, peraltro, appena due mesi fa nel corso di un Congresso tra i più partecipati degli ultimi anni. Il ministro lo sa bene, perché è venuto» continua il Segretario generale dell’Anf. «Non vorremmo che la scelta di convocare solo alcuni tra gli avvocati sia dettata dal timore di trovare ancora una volta contrasto rispetto a proposte, come la media-conciliazione obbligatoria, che l’avvocatura ha già sonoramente bocciato. Il ministro può confrontarsi con chi crede, ma se vuole parlare con l’avvocatura deve farlo con i suoi legittimi rappresentanti».

 

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